"Lo chiamavan Brio", presentato il libro su Andrea Mari

L'autore Trippi ha raccolto vari ricordi: "Il momento in cui queste persone si sono aperte con me è stato molto significativo. Ho cercato di cogliere tutto: le parole, gli sguardi, i ricordi un po’ sognanti".

Di Redazione | 18 Settembre 2025 alle 17:00

“Lo Chiamavan Brio”, così Luca Trippi ricorda Andrea Mari. Lo scrittore di Castiglion Fiorentino,, in realtà non ha mai conosciuto il fantino, ma lo racconta attraverso le testimonianze di coloro che hanno condiviso molto con Brio. Il volume, edito da Extempora, è stato presentato ieri a Palazzo Patrizi.

“Non ho mai avuto la fortuna di conoscere Andrea. È stata una situazione un po’ particolare, perché nel corso della mia vita ho incontrato diversi fantini, grazie alle mie esperienze come vicepresidente del rione Porta Romana di Castiglion Fiorentino. Andrea, però, non ha mai avuto grandi rapporti con il nostro palio, quindi non ha mai avuto l’occasione di conoscerlo bene. Ma è sempre stato un mio “pallino”, se possiamo usare questo termine. Secondo me, con il suo stile di montare, la sua personalità e il suo carisma, Andrea ha segnato in modo fondamentale e significativo il primo ventennio del terzo millennio. Il momento in cui queste persone si sono aperte con me è stato molto significativo. Ho cercato di cogliere tutto: le parole, gli sguardi, i ricordi un po’ sognanti”.

“L’episodio forse più toccante — e mi fa piacere che il protagonista sia qui stasera alla presentazione con me, parlo del dottor Crainz— è quello che lui ha raccontato della vigilia di Capodanno, quando uscì insieme ad altri per montare a pelo nelle crete senesi, al buio. Una scena quasi da film, di un’intensità incredibile”.



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