L'Opera del Duomo di Siena presenta per la prima volta il bilancio sociale

Dopo il duro periodo di chiusure forzate l'Opa è riuscita a reinventarsi promuovendo moltissime attività legate alle proprie bellezze storico-artistiche

Di Redazione | 21 Settembre 2021 alle 13:36

L'Opera del Duomo di Siena presenta per la prima volta il bilancio sociale

E’ stato un periodo lungo e di certo non facile quello del lockdown e delle chiusure per il mondo della cultura, in particolare per i musei, a lungo costretti a lasciare le proprie bellezze artistiche senza un pubblico ad ammirarle. Una situazione che si è fatta sentire anche per l’Opera del Duomo di Siena, il complesso museale che ruota intorno alla Cattedrale senese, che oggi per la prima volta ha reso noto il bilancio sociale dell’attività.

“Siamo consapevoli che stiamo facendo qualcosa di nuovo, che va al di là degli stakeholders – afferma il Rettore dell’Opera Metropolitana Guido Pratesi – È la prima volta che Opa si apre al territorio e ai cittadini, con i quali vogliamo immedesimarci per far capire a tutti cosa è Opa. Non vogliamo un approccio burocratico, ma vogliamo un senso di dover verso la comunità”.

Se Siena è un sito UNESCO il 90% è merito del complesso museale del Duomo, e noi siamo una delle poche realtà che si può permettere di pensare al benessere dei visitatori e del museo, e non al mercato – continua Pratesi – Nel periodo del covid siamo riusciti a non mettere in cassa integrazione i dipendenti, abbiamo sfruttato la chiusura per fare interventi straordinari. I dipendenti si sono sentiti partecipi alla creazione di questo bilancio sociale”.

Un bilancio che riguarda anche le attività, rispetto alle quali il l’Opa non si è fatta abbattere dal duro periodo di chiusura ma ha risposto con sempre più iniziative, che riguardano tanto il pubblico quanto le opere e i locali, con continue manutenzioni e restauri.

Dal punto di vista economico le continue chiusura hanno chiaramente assestato un bel colpo all’Opa, che è comunque riuscita a tenersi in piedi grazie ai contributi e agli stessi incassi dei musei, che hanno comunque superato i 2 milioni di euro. Pensando poi che oltre la metà dei costi riguarda i servizi di tutela, promozione e valorizzazione dei beni storico artistici, si capisce come il servizio che l’Opera del Duomo fornisce alla città vada ben oltre i meri risultati economici dell’attività museale.

L’Opera della Metropolitana non ha tradizione di raccolta fondi, ma alla prima riapertura della Cattedrale e del Museo dopo la chiusura dovuta al lockdown, tra il 13 giugno e il 31 luglio 2020 ha favorito l’ingresso ai visitatori con un biglietto gratuito dando contestualmente la possibilità di lasciare una offerta anche simbolica di un euro per dare impulso ad una campagna di studi finalizzata alla ripresa degli scavi nella cosiddetta Cripta che ha permesso significative acquisizioni di conoscenze negli ambiti figurativi, architettonici, archeologici e urbanistici. Il biglietto rilasciato riportava la destinazione delle risorse che si stavano raccogliendo. L’importo complessivo raccolto è di € 1.588,57.



Articoli correlati