Maestà Simone Martini: al via la manutenzione

Di Redazione | 17 Maggio 2017 alle 18:15

Maestà Simone Martini: al via la manutenzione

Inizierà la prossima settimana la manutenzione conservativa della Maestà di Simone Martini

Inizierà la prossima settimana la manutenzione conservativa della Maestà di Simone Martini, una delle opere più importanti dell’arte italiana del milletrecento, situata nella parete nord della sala del Mappamondo del palazzo comunale di Siena. In accordo con la Soprintendenza “Belle arti e paesaggio” delle province di Siena, Grosseto e Arezzo e con l’Università di Siena si toglierà la polvere accumulatasi sulla grande opera negli ultimi 25 anni e per verificare lo stato di conservazione generale. Per questo e’ già stato montato un ponteggio al quale oltre a chi lavora potranno accedere nel periodo dei lavori anche studiosi e amanti dell’arte, ovviamente regolandone al massimo gli accessi. L’ultimo fu fatto nel 1992 e fu un’occasione culturale di grande rilievo.

Spiega Alessandro Bagnoli, storico dell’arte, funzionario e coordinatore del settore artistico della Soprintendenza che seguirà le operazioni sulla Maestà. “Questa e’ un’occasione importante. Abbiamo a disposizione tecnologie che venticinque anni fa non c’erano per analizzare malte e pigmenti ed acquisire nuovi dati scientifici. Si tratta di un’opera complessa – sottolinea Bagnoli- per la quale Simone Martini ha impiegato molti anni, con un periodo di interruzione e con una revisione apportata nel 1321, quando il grande artista aggiunge parti nuove per i cambiamenti a livello iconografico richiesti dal Comune”. A lavorare al restauro sara’ Massimo Gavazzi già intervenuto nel 1992 che spiega: “Verranno asportate le polveri con dei pennelli morbidi ed un delicato sistema di aspirazione e poi passeremo ad una revisione tecnica visiva di tutta la superficie. Abbiamo la grande opportunità di approfondire la nostra conoscenza su questa opera caratterizzata da una inconsueta varietà materica. Simone Martini ha utilizzato tecniche pittoriche ancora da approfondire nei dettagli. Penso all’uso di lamine metalliche e punzoni. La Maestà, al di là del suo meraviglioso impatto visivo, è davvero un’opera rara e complessa”



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