Tre anni di pena e interdizione di cinque, per episodi di maltrattamenti a danno di alcuni bambini. E’ la condanna comminata oggi dal Tribunale di Siena a una 33enne educatrice ex assistente della titolare dell’asilo domiciliare “a casa di Tata Patrizia”, che fu arrestata a seguito di un’inchiesta sui metodi educativi della struttura, e patteggiò una pena di 2 anni e 5 mesi. Nell’indagine portata avanti dalla pm Silvia Benetti finì di mezzo anche una ragazza che per un periodo aveva lavorato nell’asilo e che secondo l’accusa, condividendo il modus operandi della titolare, aveva commesso dei maltrattamenti omettendo di denunciarli. La condanna è giunta per maltrattamenti a carico di tre minori, mentre per presunti maltrattamenti a carico di altri sei bimbi è arrivata invece l’assoluzione.
Il suo legale, Massimo Rossi, nella sua arringa difensiva, ha spiegato come la giovane, pur spesso dubbiosa, fosse subordinata alla titolare, che la convinceva della bontà del suo metodo operativo, tanto da definirla “vittima e non concorrente nei reati”. Una tesi che non ha convinto il giudice Francesco Cerretelli che ha disposto 3 anni di condanna, 5 anni di interdizione dai pubblici uffici e delle provvisionali di risarcimento alle parti civili. La vicenda proseguirà in Appello, col ricorso che sarà presentato dopo la valutazione delle motivazioni attese entro 90 giorni.
C.C
