Mancato rinnovo contratto sanità privata, domani si protesta anche a Siena

Domani mercoledì 5 agosto in Toscana iniziative di protesta di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl alle 11 in alcune città capoluogo: appuntamento davanti alla Fortezza

Di Redazione | 4 Agosto 2020 alle 18:35

Mancato rinnovo contratto sanità privata, domani si protesta anche a Siena

La protesta dei lavoratori della sanità privata non si ferma, anzi rilancia con forza: “Padroni predoni coi soldi pubblici. Aris e Aiop vergogna”. Contro la mancata ratifica da parte dell’Associazione religiosa istituti socio-sanitari (Aris) e l’Associazione italiana ospedalità privata (Aiop) del rinnovo del contratto della sanità privata, Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl promuovono per domani mercoledì 5 agosto un presidio a Roma in piazza Montecitorio a partire dalle ore 9 alle ore 13.

In Toscana sono previste iniziative analoghe di protesta unitarie in alcuni capoluoghi alle 11: a Pistoia in piazza Duomo, nel pisano davanti a Palazzo Priori a Volterra, ad Arezzo in piazza Guido Monaco, a Livorno sulla terrazza Mascagni, a Lucca davanti all’ospedale San Camillo, a Firenze nei paraggi di Ponte Vecchio, a Prato in piazza del Comune, a Siena davanti alla Fortezza. I sindacati chiedono alla Regione Toscana di “bloccare le convenzioni dei servizi alle strutture private se non viene subito rinnovato il Contratto”.

La protesta, nel dettaglio, riguarda la mancata firma definitiva sulla preintesa, sottoscritta il 10 giugno scorso, del contratto della sanità privata, atteso da 14 anni e dopo oltre tre anni di trattativa. Una scelta, quella di Aris ed Aiop, affermano Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, “vergognosa, perpetrata sulla pelle di tutte le professioniste e i professionisti della sanità privata, definiti eroi quando si tratta di fare profitto e poi negati di ogni diritto. Mai ci era capitato di assistere ad un comportamento tanto irresponsabile. Adesso basta, è finito il tempo delle trattative. Con questi soggetti non è possibile contrattare. Ora non ci rimane che la lotta e questo di certo non ci spaventa: ora sciopero nazionale”.



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