Mens Sana, Macchi: "Voglio una società con conti a posto e ricavi, posso far arrivare risorse dall'esterno"

Di Redazione | 10 Luglio 2018 alle 16:53

Mens Sana, Macchi: "Voglio una società con conti a posto e ricavi, posso far arrivare risorse dall'esterno"

Il presidente biancoverde a 360 gradi sulla situazione economica e il futuro: “Ricapitalizzazione, senza la nostra famiglia i libri erano di nuovo in tribunale. Il Palazzo può diventare un’area per sviluppare business”

Iscritta la squadra e prossima al termine la costruzione del roster, gli impegni della quotidianità di Mens Sana sono tutti in funzione della logistica, del lancio della campagna abbonamenti, della programmazione per la prossima stagione e naturalmente di completamento della ristrutturazione del debito. Di tutto questo ha parlato il presidente Massimo Macchi:

“Fino all’ultimo sarò fiducioso che le altre componenti sociali concorreranno all’innalzamento di capitale che abbiamo dovuto promuovere in base a una stima delle risorse che servivano a Mens Sana per completare la passata stagione. Se questo non avverrà, ce ne faremo una ragione e ci prenderemo le nostre responsabilità. Della passata stagione non ho voluto dare commenti finora perché l’ho sentita mia fino a un certo punto. Il nostro ruolo doveva essere supportivo di altre componenti e l’averlo dovuto mutare così tante volte in una sola stagione mi ha turbato. Se la mia famiglia non si esprimeva così come ha fatto, se decideva di consolidare la perdita solo per la propria parte, i libri contabili della Società sarebbero nuovamente in Tribunale già da qualche mese. Questo è un fatto di tutt’altro valore rispetto alla domanda sempre più pressante riguardo al perché i Macchi siano qui a Siena e cosa abbiano da guadagnarci”.

“Ora è chiaro che la Mens Sana non potrà restare a lungo una società che perde mezzo milione l’anno e viene salvata prima dai tifosi e poi dai Macchi. Il nostro obbiettivo è che la Mens Sana si avvii a un pareggio di conti, dia lavoro a persone meritevoli e magari consenta anche a noi di prendere un compenso per le molte ore dedicatevi. Per far questo stiamo costruendo un gruppo dirigente ristretto e affiatato che avrà come obiettivo massimizzare i ricavi sia rendendo più appetibile la frequenza del Palazzo ai tifosi, possibilmente vincendo, sia valorizzando l’apporto degli sponsor non facendo mancare loro quel ritorno di immagine che pagano per avere. A mio parere Mens Sana, né oggi né domani, potrà garantire utili di esercizio, ma solo reggersi in piedi da sola. Questo sarebbe già un successo”.

Il futuro business: “Intanto l’area del Palazzo può essere elemento di business, sono migliaia e migliaia le frequenze a settimana per l’utilizzo di impianti di proprietà della Polisportiva che pur nei suoi sforzi per renderli decorosi, si fanno, di anno in anno, meno adeguati. Lo scorso annata un grave problema fu l’impianto elettrico e anche le coperture del Palazzo non sempre si sono mostrate all’altezza: si va verso un punto di non ritorno e una decisione va presa. Entrambi i candidati che si sono disputati la carica di sindaco hanno ipotizzato un intervento più o meno impattante della municipalità. L’attuale sindaco avv. Luigi De Mossi si è dimostrato più possibilista sulla concorrenza di un intervento di privati nella soluzione del problema. Chiamai ‘Siena Sport Network’ la società che costituii con l’amico Pietro Mele per gestire la nostra partecipazione in Mens Sana, convinto dalla capacità dello sport di far rete (network, cioè) e di sviluppare processi edilizi, commerciali e di svago e spettacolo a suo contorno. Tutto questo, posto che si mettano a sedere le persone giuste, e senz’altro dando per necessario che questo avvenga con il crisma della municipalità, può essere affrontato. Lo scopo deve essere che quell’importante porzione della collettività che fruisce dei servizi dell’area, possa contare su una struttura appetibile per lo svago e la partecipazione, anche di base, alle discipline sportive”.

“So per certo che un progetto di investimento da me curato e proposto non avrebbe difficoltà insormontabili a trovare investitori interessati a realizzarlo. Sono una persona in grado di far arrivare alla città risorse dall’esterno. Risorse che la città ha tutto per meritarsi quanto a bellezza, ambiente e tradizione, ma per le quali servono relazioni e credibilità internazionale che vanno maturate negli anni e che io invece possiedo oggi. Quindi, mi si dia il tempo di avviare rapporti di prospettiva con i soggetti a me più vicini e le istituzioni e vedrà che potranno nascere opere e progetti  di beneficio indistintamente per l’intera collettività”

“Mens Sana è un brand che ha fatto sognare, la gente lo sa e questa è la sua ricchezza. Mens Sana, due parole che significano appartenenza, successo o dream come direbbero gli americani. Sta a noi recuperare questo sinonimo che qualche anno di difficoltà non ha ancora annacquato con iniziative dirette a costruire intorno a Mens Sana un nuovo successo. Sta a noi convincere i nostri potenziali partner aziendali dell’incredibile opportunità che si offre loro per la promozione dei loro prodotti, un lavoro che necessita uno sforzo quantomeno a medio termine”.

Il rapporto con Siena: “Ho conosciuto molte persone nella mia fase di approccio alla Mens Sana, molte sono senz’altro di valore a cominciare da un amico irrinunciabile come l’ingegner Pietro Mele o come il mio consulente personale di basket Gigi Cagnazzo. Alcune mi hanno deluso, forse hanno visto in me l’uomo utile a pagare il famoso conto della cena che nessuno voleva pagare, esercitando anche pratiche di rimozione sulle proprie responsabilità quando la Mens Sana da problema di tutti è divenuto solo un problema della mia famiglia, cosa che tuttora ritengo ingiusta e proditoria. Altre mi hanno impressionato per l’indipendenza di giudizio perché proprio nella peggior fase dei rumors sono venute da me per conoscere dalla mia voce la storia recente di Mens Sana. Incontro ogni giorno persone, al bar, per strada o nei ristoranti che ritengo persone genuine e importanti, ma forse non le posso includere in quel ‘Siena che conta’ che mi sta prospettando. Penso che anche per questo incontro ci vorrà del tempo, delle vittorie della Mens Sana, delle occasioni giuste da creare. Non sono stupito dal fatto che quando tutto cambia così velocemente, una certa parte della società mantenga profili più riservati. Da parte mia ho dato disposizioni di organizzarmi un percorso che mi porti a conoscere i vertici delle categorie economiche per un primo contatto, senza chiedere o dare, al solo scopo di conoscersi e condividere idee di sviluppo per la città”.

 

 



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