Mps, De Mossi:" La Fondazione deve fare causa alla Banca"

"E' un rischio che vale la pena correre" spiega il sindaco "Ora è il momento di andare avanti con l'azione giudiziaria, dopo di che le opzioni sul tavolo per Mps potranno essere molteplici"

Di Redazione | 13 Gennaio 2021 alle 12:10

La Fondazione deve far causa alla Banca“. E’ questo il pensiero espresso dal sindaco Luigi De Mossi in merito alla questione Mps, per la quale è stato convocato oggi il Consiglio Comunale. “Credo che ci debba essere un comune sentire – commenta il sindaco – Ci sono dei momenti in cui gli schieramenti politici si possono superare, avere una prospettiva comune che sia legata all’interesse superiore della città”.

“In questo momento c’è un tavolo aperto con il Mef per quanto riguarda una serie di iniziative partite dal Comune, come quella di avere chiesto alla Fondazione di richiedere un indennizzo per quanto riguarda gli aumenti di capitale dal 2008 – spiega De Mossi –  Questo ha consentito di mettersi attorno ad un tavolo insieme ai presidenti di Regione e Provincia Giani e Franceschelli e il presidente della Fondazione”.

La questione che riguarda la Banca Monte dei Paschi sembra infatti aver subito una accelerazione negli ultimi tempi, e, come spiegato da De Mossi, “se Mps transiterà in un altro grande gruppo e non viene tempestivamente messa in atto questa azione il rischio è quello di rimanere con la Fondazione che non ha però più armi per poter richiedere eventuali risarcimenti”.

Per il sindaco fare causa “E’ un rischio che vale la pena correre. Non voglio né costringere né fare cause avventate, ci deve essere uno staff legale che valuti quale può essere la migliore domanda”. L’impressione è però quella che, concentrando tutti gli sforzi sulla Fondazione, si consideri la partita con la Banca ormai persa. “Ci sono tante opzioni che possono anche consentire la continuazione di un rapporto con la Banca Monte dei Paschi . commenta il sindaco – ma io credo che bisogna saper afferrare un anello per volta nella catena del destino: ora, secondo me, il momento è quello di andare avanti con l’azione giudiziaria, dopo di che le opzioni sul tavolo potranno essere molteplici”.



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