Mps, i sindacati: "Governo metta in sicurezza la banca"

Di Redazione | 9 Settembre 2016 alle 20:40

Mps, i sindacati: "Governo metta in sicurezza la banca"

Comunicato congiunto dei sindacati sulla situazione Mps

“I lavoratori del Monte dei Paschi, in questi anni di grave difficoltà non certo generati da loro responsabilità, hanno sopportato sacrifici straordinari, presidiando , con abnegazione e professionalità, il patrimonio clienti della banca, nonostante le riduzioni di organico di 8000 addetti ed i continui attacchi speculativi, mai da nessuno arginati, che hanno minato tempo per tempo l’immagine aziendale. Siamo perciò profondamente preoccupati da quanto sta accadendo in questi giorni che rischia di vanificare tanti di questi sacrifici, proiettando la banca in una nuova fase di instabilità, proprio in un momento nevralgico per il suo risanamento”. E’ quanto scrivono in un comunicato congiunto i segretari generali dei sindacati dei bancari Fabi, First/Cisl, Fisac/Cgil, Sinfub, Ugl/Credito, Uilca, Unisin All’amministratore delegato Fabrizio Viola, che ha condotto la banca nel periodo più difficile della sua storia senza poter beneficiare del sostegno che forse sarebbe stato necessario dare all’azienda, vanno il nostro saluto ed i nostri auguri per il futuro, ma, nel contempo, non possiamo non esprimere perplessità sulle modalità con cui sembra essere maturata la sua decisione di rinunciare all’incarico. Ci pare, infatti, che il compito del Governo, in fasi delicate come quella che sta attraversando il Paese, il sistema bancario e il Monte dei Paschi di Siena in particolare, dovrebbe essere quello di mettere in sicurezza la banca e non di interferire su dimissioni e nomine dell’amministratore delegato. Ci auguriamo, comunque, che il vuoto di governance della banca sia rapidamente riempito per riprendere, subito, un cammino di risanamento che non può subire interruzioni. Il sindacato unitariamente presidierà affinché i dipendenti, vero valore aggiunto di questa banca, non debbano accettare di essere sovrastati da altri interessi, che agiscono in modo indifferente al loro destino e, più in generale, a quello dell’occupazione nel settore, non escludendo, se necessario, qualunque iniziativa, anche di mobilitazione dei lavoratori.



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