Mps Tenimenti, a rischio 25 posti di lavoro

Il futuro dell'azienda che fu del Conte Chigi Saracini è molto incerto

Di Redazione | 15 Febbraio 2022 alle 21:30

“Il vino è uno dei maggiori segni di civiltà nel mondo”, scriveva l’autore Ernest Hemingway ma spesso la cruda realtà è un’altra.

Il lavoro di 25 persone, tra dipendenti e avventizi, della società agricola Mps Tenimenti potrebbe essere a rischio.

Tutto nasce nel 2015, quando Banca Monte dei Paschi decise di affidare la gestione delle sue proprietà agricole a Agriconsulting, una società che offre servizi alle imprese. Questa cessione fu un vero e proprio colpo di scena, dato che Poggio Bonelli, il cuore dell’attività di Mps Tenimenti, è stato di proprietà delle più note famiglie di Siena dai Piccolomini a Chigi Saracini.

Proprio il conte Guido Chigi Saracini consegnò l’azienda nelle mani di Banca Monte dei Paschi ormai oltre 50 anni fa. Nel 2015 però la gestione è passata a Agriconsulting e, stando a quanto emerge dalla voce dei lavoratori, tutto è cambiato. Uno stop repentino agli investimenti sull’attività e un’idea che nel corso degli anni ha preso sempre più piede tra i lavoratori: Agriconsulting, probabilmente su richiesta di Banca Mps, sta provando a vendere l’azienda con la formula dello “spezzatino”.

Infatti lo scenario che sembra più probabile è la cessione separata di agriturismo, cantina, vigneti, beni immobili e seminativi cioè tutte le componenti di Poggio Bonelli.
Una data che sarà fondamentale per gli sviluppi di questa vicenda è il 31 marzo del 2022, giorno in cui scadrà il contratto di gestione di Agriconsulting. In caso di un rinnovo, che sembra al momento l’unico scenario plausibile, i lavoratori sono certi dell’ imminente cessione.

La questione è già stata sottoposta all’attenzione dell’amministrazione comunale di Castelnuovo Berardenga, territorio su cui insiste l’azienda, e anche i sindacati sono stati allertati.

In questa situazione di incertezza gli affari continuano a mantenere dei buoni livelli, grazie alla qualità dei prodotti e l’affidabilità del brand certificata dalla collaborazione con personalità di spicco nel mondo del vino come l’enologo Carlo Ferrini. Però la preoccupazione dei lavoratori è palpabile, e il futuro di un’azienda di 840 ettari di terreno potrebbe essere a rischio.

Il responsabile commerciale ha già presentato le dimissioni anche se non ha fornito motivazioni in merito, e tutti i dipendenti restano con il fiato sospeso in attesa del 31 marzo.



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