Omicidio a Cetona: uccise la madre a suon di botte, condannato a 23 anni

Uccise la madre al culmine di un diverbio, in preda all'alcol. La Procura aveva chiesto l'ergastolo: cadute alcune aggravanti, tra cui i futili motivi e la crudeltà

Di Redazione | 15 Dicembre 2020 alle 21:24

E’ stato condannato alla pena di 23 anni di reclusione, con l’accusa di omicidio pluriaggravato, il 46enne di Cetona che il 3 settembre 2019 uccise a suon di calci e pugni la madre 84enne, Marisa Tosoni, trovata massacrata nel suo letto. Un delitto brutale, compiuto al culmine di uno dei tanti litigi che costellavano un rapporto madre-figlio particolarmente burrascoso. Il pubblico ministero aveva richiesto per l’imputato la pena dell’ergastolo.

La corte di Assise del Tribunale di Siena invece, una volta respinta la richiesta della difesa dell’uomo di disporre una perizia psichiatrica, si è ritirata in camera di consiglio ed ha emesso la sentenza: il giudice ha ritenuto equivalenti le attenuanti generiche sulle aggravanti contestate, che erano quattro. Di queste ne sono rimaste in piedi due, l’omicidio di un parente ascendente e l’alcolismo abituale, che avrebbe acceso la miccia della follia omicida, mentre sono cadute quelle riferite ai futili motivi e alla crudeltà. Oltre a ciò, il tribunale ha sanzionato l’uomo con l’indegnità a succedere all’eredità. Nel procedimento si era costituita come parte civile la figlia minorenne dell’uomo, legalmente rappresentata dalla ex moglie dell’imputato, per cui è stato disposto un risarcimento da quantificare in separata sede civile.

C.C



Articoli correlati