“All’ospedale Le Scotte è ormai evidente la distanza tra quanto il management racconta e il percepito dagli utenti”. Non usa mezzi termini la Cisl di Siena per denunciare quanto starebbe accadendo all’interno dell’azienda ospedaliera universitaria senese dove, secondo il sindacato, “da un lato viene dato valore ad alcune valutazioni sui servizi, dall’altro vengono messi in discussione sondaggi esterni meno gratificanti sminuiti dai vertici dell’ospedale e che invece dovrebbero far riflettere”. Il dato più allarmante, sempre secondo la Cisl, è che nella mobilità sociale regionale sono state presentate oltre 1.000 domande in uscita contro solo due in entrata.
Non usa mezzi termini, per rispondere all’accusa, anche il Direttore Generale dell’Aou senese.
“Rispondo donandovi questo che è un librettino che mette in evidenza i risultati degli ultimi quattro anni – replica Antonio Barretta -. Io rispondo con fatti concreti, il resto sono chiacchiere che lasciano il tempo che trovano. Sui temi del personale noi parliamo costantemente con le organizzazioni sindacali di tutti i problemi che ci sono. C’è un tema purtroppo che riguarda tanti contesti, il bando che ha fatto la Regione Toscana, e che ha riguardato tutta la regione, è il segnale chiaro che nell’azienda ospedaliera universitaria, non solo a Siena, il personale infermieristico preferirebbe lavorare sul territorio. Questo implica una riflessione importante perché è ovvio che questa tendenza va governata con degli strumenti. Noi cerchiamo di fare la nostra parte con il Piano del Benessere Organizzativo che è fatto di tante iniziative, quest’anno l’abbiamo rinnovato anche con il contributo dei sindacati e con tantissime iniziative. Probabilmente può essere arricchito ma tutti sono liberi di avanzare proposte per arricchire quel programma.”
La sigla sindacale evidenzia poi come da mesi sia in attesa di un sondaggio interno che fotografi la realtà.
“Sfatiamo un mito: il questionario lo fa, e forse a qualcuno non è chiaro, la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa su incarico della Regione – replica Barretta -. Non sono le singole aziende che fanno il questionario anche perché sarebbe discutibile che fossimo noi, un soggetto non terzo, a somministrare questionari. Non decido io quando somministrarlo. Ma questo fa parte insomma delle cose che non si conoscono e delle chiacchiere buttate là per buttarle la.”