Non ha un buon rapporto con la telecamere, lo mette in agitazione molto più che scendere sul tufo il giorno del Palio. Si racconta così Sebastiano Murtas detto Grandine nell’intervista “Una Vita da Fantino”.
“Con il tempo ci ho fatto l’abitudine ma non ti nascondo – sorride – che per me all’inizio era un grande sforzo”. Tredici palii corsi dal 2013 ad oggi, nessuna vittoria, Grandine sa difendersi da qualsiasi attacco esterno o commento negativo : “Siamo al centro dell’attenzione e quindi è normale che ci siano tante chiacchiere, critiche e cose del genere, ma se stai dietro a tutti non potrai mai fare questa professione”. Murtas come quasi tutti i suoi colleghi, può contare su una compagna: “Lei mi conosce benissimo e anche se non parlo sa bene cosa provo”.
Quello che conta, oltre all’allenamento fisico è la testa, sapere mantenere la lucidità. “Conta per l’ottanta per cento. La lucidità ti aiuta in ogni momento. Con certe capacità ci si nasce, ma si può migliorare con l’esperienza, perché riuscire a ragionare serve per far bene il proprio lavoro”.