PD Siena: "No a una Siena capoluogo padrone. Serve una visione inclusiva per l’area vasta"

La leadership deve basarsi sulla cooperazione e non sull'imposizione, sostiene il Partito Democratico di Siena

Di Redazione | 31 Agosto 2025 alle 12:43

PD Siena: "No a una Siena capoluogo padrone. Serve una visione inclusiva per l’area vasta"

Pubblichiamo integralmente il comunicato stampa del Partito Democratico di Siena riguardante il ruolo della città nell’area vasta.

“Il Partito Democratico di Siena accoglie con serietà e attenzione ogni proposta volta a rafforzare il ruolo della nostra città all’interno dell’area vasta, ma diciamo con altrettanta chiarezza che non possiamo condividere né i toni né i contenuti con cui l’attuale amministrazione comunale sta rilanciando l’idea di una “Siena capoluogo”.

L’area vasta non è un terreno di conquista, ma uno spazio da costruire attraverso la cooperazione tra territori. L’atteggiamento con cui il Comune di Siena sta cercando di imporre la propria centralità, presentandosi di fatto come “capoluogo padrone”, rischia di minare sul nascere qualsiasi progetto di integrazione istituzionale con i comuni contermini.

Non è con logiche verticistiche o autoreferenziali che si costruisce una leadership credibile. L’area vasta ha bisogno di un modello di governance partecipato, in cui Siena possa sì giocare un ruolo guida, ma come elemento di equilibrio e servizio, non come vertice che accentra e decide da solo.

Parlare di capoluogo significa assumersi responsabilità, non esercitare primati. Per essere davvero punto di riferimento, Siena deve aprirsi al dialogo con gli altri territori, investire in infrastrutture, sanità, mobilità e cultura con una visione di sistema e non di rendita.

Il Partito Democratico crede in una Siena protagonista, ma rifiuta una Siena arrogante. Serve una classe dirigente capace di ascoltare, costruire alleanze, elaborare proposte concrete e inclusive. Il tempo delle dichiarazioni d’immagine è finito: ora servono contenuti, metodo e rispetto per i territori con cui si condivide il futuro.

Solo così Siena potrà tornare ad avere un ruolo riconosciuto e non imposto.”



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