Pinacoteca Nazionale di Siena, conto alla rovescia per il grande cantiere

Il direttore Hémery: "La Pinacoteca sarà accogliente e inclusiva, ma con l’opera d’arte sempre al centro"

Di Simona Sassetti | 23 Agosto 2025 alle 15:00

La Pinacoteca Nazionale di Siena si prepara a vivere mesi cruciali in vista del grande cantiere di rinnovamento che porterà alla riapertura nella primavera del 2026. A spiegarlo è il direttore Axel Hémery, che annuncia: “Invito tutti a venire in Pinacoteca in questi giorni: tra dieci giorni iniziamo a chiudere. Prima il secondo piano, con i capolavori del Duecento, Trecento e primo Quattrocento, poi  a dicembre l’intero museo, che riaprirà a fine primavera 2026”.

Nonostante la chiusura, la rete dei Musei Nazionali di Siena garantirà un’offerta culturale diffusa: “Apriremo Palazzo Chigi, Villa Brandi e diverse chiese, dal Santuccio a Santa Maria delle Nevi, fino all’eremo di San Leonardo al Lago – sottolinea – . Continueremo a essere presenti sul territorio anche durante i lavori per proseguire con il nostro obiettivo di risaldare il legame con Siena e le sue istituzioni. Stiamo facendo accordi con le diocesi, con la soprintendenza, con il Comune”.  Un lavoro che negli ultimi quattro anni ha riportato i senesi in Pinacoteca: “Molti visitatori ci dicono che non venivano qui da 40 anni. Oggi sono fieri di ritrovare un museo che si è adattato ai tempi senza perdere la sua ricchezza”.

In questi anni la Pinacoteca ha introdotto tariffe accessibili, promosso l’associazione “Amici della Pinacoteca”, realizzato iniziative con contrade e università, stretto accordi con grandi istituzioni come il Louvre e l’Accademia di Firenze. “Siamo stati molto attivi per dare senso a questa straordinaria raccolta di capolavori”. Quanto al suo ruolo, Hémery preferisce sottolineare il lavoro collettivo: “Sono alla testa di una squadra meravigliosa – afferma – ci siamo trovati e abbiamo fatto insieme un progresso condiviso”.

Guardando al domani, il direttore immagina una Pinacoteca “accogliente e inclusiva, ma dove l’opera d’arte resta al centro – spiega- . Non vogliamo diventare un museo-gadget. Abbiamo ancora un margine enorme di crescita e possiamo raddoppiare i visitatori, rimanendo fedeli alla storia della città”.

Fino a dicembre, dunque, sarà ancora possibile visitare la Pinacoteca, in particolare le sale del primo piano con Sodoma e Beccafumi. Poi scatterà la chiusura totale. Un tempo necessario per il grande restyling che, nelle intenzioni, restituirà a Siena e al mondo una Pinacoteca rinnovata, più accessibile e radicata nella sua identità: il “grande museo dell’arte senese”, pronto ad aprirsi sempre di più al futuro.

Simona Sassetti

Nasce a Siena nel 1991, lavora a Siena Tv dal 2016. Ha scritto prima sul Corriere di Siena, poi su La Nazione. Va pazza per i cantanti indie, gli Alt-J, poi Guccini, Battiato, gli hamburger vegani, le verdure in pinzimonio. È allergica ai maschilismi casuali. Le diverte la politica e parlarne. Ama il volley. Nel 2004 ha vinto uno di quei premi giornalistici sezione giovani e nel 2011 ha deciso di diventarlo



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