Poggibonsi, maltrattamento animale. Si chiede giustizia per 26 equini

Sequestrati a Poggibonsi in condizioni di abbandono e grave denutrizione, i cavalli sono stati salvati e affidati a Horse Angels ODV.

Di Redazione | 25 Novembre 2025 alle 20:00

Poggibonsi, maltrattamento animale. Si chiede giustizia per 26 equini

Un caso di grave maltrattamento e abbandono di animali è approdato nelle aule di tribunale, riaccendendo i riflettori su un sequestro avvenuto a Poggibonsi (Siena) nel dicembre 2023. Al centro del procedimento penale ci sono le sorti di ventisei equidi, tra pony e altri cavalli, trovati in condizioni di inaudita sofferenza. L’intervento decisivo, scaturito da una segnalazione, fu condotto dal NIPAAF dei Carabinieri di Siena. Lo scenario che si presentò era drammatico: gli animali erano detenuti in un allevamento non a norma, stipati in box improvvisati costruiti con rottami e lamiere, in totale assenza di igiene e di spazi idonei al movimento. Le loro condizioni fisiche erano critiche, con grave denutrizione, lesioni, problematiche podali estreme causate dalla crescita incontrollata degli zoccoli e infestazioni parassitarie. Oltre al maltrattamento, è stata accertata anche la violazione normativa per l’assenza di microchip identificativi. Purtroppo, una cavalla trottatrice non è sopravvissuta ed è deceduta prima di poter essere trasferita in sicurezza. A seguito del sequestro, l’amministrazione comunale di Poggibonsi è stata inizialmente nominata custode giudiziaria. Successivamente, l’associazione Horse Angels ODV ha assunto la custodia, garantendo il trasferimento immediato degli equidi in centri specializzati e presso famiglie affidatarie, dove hanno ricevuto le cure necessarie, avviando un percorso di recupero. Tutti gli equidi superstiti sono stati messi in sicurezza. Il processo penale contro l’imputato è iniziato nel novembre 2025. Il Comune di Poggibonsi e Horse Angels sono stati riconosciuti parti offese nel procedimento. L’imputato ha avanzato richiesta di Messa alla Prova (MAP), un rito alternativo che prevede lo svolgimento di lavori di pubblica utilità. La decisione sull’ammissibilità di tale richiesta da parte del Magistrato è stata rinviata alla primavera del 2026.



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