“Sull’intelligenza artificiale serve un centro di ricerca europeo che possa formare delle persone competenti che dipendono dal pubblico”.
Così il premio Nobel Giorgio Parisi, a margine dell’inaugurazione dell’anno accademico all’Università di Siena nell’ambito della quale il fisico ha tenuto una lectio sull’IA. Per Parisi i membri del centro pubblico “possono essere consulenti dell’Europa e degli Stati” perché “non possiamo lasciare a quattro-cinque grandi compagnie il compito di regolamentare l’intelligenza artificiale”.
Parisi si è soffermato anche sul Biotecnopolo di Siena, di cui è consigliere: “E’ un istituto estremamente avanzato, con tecnologie all’avanguardia, che si basano anche sull’IA”. “Ci sono stati tutta una serie di ritardi e pochi mesi fa sono state fatte le prime assunzioni – ha aggiunto -. Si comincia a studiare sia la preparazione dei vaccini sia lo sviluppo di nuovi farmaci, perché sono le due gambe su cui si deve muovere un centro contro la pandemia: i vaccini servono a prevenire la malattia e i farmaci a curarla”. “E spesso i farmaci, soprattutto per le nuove patologie, sono molto più difficili da realizzare; gli anticorpi monoclonali, ad esempio, possono diventare rapidamente obsoleti” ha sottolineato ancora Parisi che ha poi concluso: “Il Biotecnopolo sta quindi portando avanti studi per sviluppare anticorpi monoclonali efficaci anche contro malattie che mutano velocemente e, parallelamente, farmaci di altra natura”.