Prima edizione del "Premio David Rossi", per ricordare il David che in pochi conoscono

Un concorso annuale per giovani giornalisti o aspiranti tali

Di Redazione | 23 Settembre 2022 alle 17:30

Ricordare l’altro David. Quello dei primi tempi, scrittore e giornalista. Quello che in pochi conoscono. Questo il il senso della prima edizione del ’Premio David Rossi’ dedicato ai  giovani fino a 25 anni, che hanno potuto inviare articoli o vignette a tema libero. Il premio è stato istituito dal fratello dell’ex capo comunicazione di Banca Mps, Ranieri Rossi e dalla madre Vittoria Ricci Rossi, in occasione dell’ottavo anniversario dalla sua scomparsa. In giuria erano presenti oltre a Ranieri Rossi, anche Federica Sali  (giornalista Fondazione MPS),  Simona Sassetti (giornalista RadioSienaTV), Rebecca Rossi (studentessa Liceo Scientifico Galileo Galilei), Ginevra Migone (studentessa Liceo Scientifico Galileo Galilei),  Sandra Bruni (Professoressa di lettere)
Pietro Federici (Giornalista, studente di Scienze Politiche). Il concorso ha visto la partecizione di molti giovani che si sono cimentati nella scrittura di un breve articolo in stile giornalistico su una tematica qualsiasi (attualità, storia, scienze, filosofia, arte, cronaca, fantasia, politica).

David era nato con la passione del giornalismo – racconta Ranieri Rossi -, già a soli nove anni scriveva il suo primo giornalino “La Chiacchiera” che distribuiva agli amici. Pochi anni dopo era direttore del giornalino di quartiere “il Giornale di Colleverde”, che i ragazzi della zona scrivevano e stampavano in proprio che molti conservano ancora come veri cimeli e ricordi di gioventù. Questo deve essere un insegnamento per tutti i ragazzi che sognano di fare il giornalista per far capire quanto è duro questo mestiere, ma anche quante soddisfazioni può dare se uno è bravo e si impegna-  aggiunge-. L’orologio d’oro di David mi fa piacere che l’abbia in vincitore”.

A meritarselo è stato Giosué Vicidomini, che ha ricevuto come primo premio oltre all’orologio anche 500 euro, con un articolo dal titolo “Castello di carta”.  Al secondo posto Emil Funari, che con una vignetta ha vinto anche il premio “Penna tagliente” e si è portato a casa 400 euro. A convincere la giuria è stata la sua realizzazione di “Siena 1630” , la quale metteva a confronto peste e covid.  Al terzo posto si è classificato Kevin Tushe con un testo dal titolo “Politically correct”. Al quarto posto a pari merito si sono classificati Myriam Guida con l’articolo “Vero o falso?”, Giovanni Mussato con “Sguardo a Siena e alla sua gente sempre pronta a aiutare” e Michela Ligas con “Nuove generazioni e social”.

 



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