Processo crac Ac Siena: Mezzaroma condannato a 3 anni

L'ex presidente è stato condannato per omesso versamento IVA e per bancarotta fraudolenta limitatamente all'ipotesi di distrazione legata a Progetto Siena Spa, per 1.2 milioni. Assolti con formula piena gli altri 7 imputati

Di Redazione | 30 Settembre 2021 alle 20:52

Processo crac Ac Siena: Mezzaroma condannato a 3 anni

Si è concluso stasera al Tribunale di Siena il processo penale sul crac dell’Ac Siena, il sodalizio bianconero fallito a seguito della mancata iscrizione al campionato di Serie B 2014-2015, dove si contestavano a vario titolo reati fallimentari e di bancarotta.

Il collegio presieduto dal giudice Ottavio Mosti, dopo oltre 5 ore di camera di consiglio – precedentemente si erano tenute le discussioni da parte dei legali di Mezzaroma e Pallanch – ha condannato l’ex presidente bianconero a 3 anni per omesso versamento IVA anno di imposta 2012 e per bancarotta fraudolenta limitatamente all’ipotesi di distrazione legata a Progetto Siena Spa, per 1.2 milioni, unica operazione che per il tribunale avrebbe contribuito al fallimento. Assolto per gli altri reati contestati, per l’ex numero uno del Siena è  stata disposta l’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni.

Assolti con formula piena gli altri 7 imputati.

Disposta per Mezzaroma una confisca di oltre 4 milioni, legata all’omesso versamento Iva, per la curatela fallimentare il risarcimento sarà definito in sede civile.

La Procura, nell’ultima udienza celebratasi a fine luglio, aveva chiesto al termine di una dura requisitoria 5 anni di condanna e pene accessorie per Massimo Mezzaroma, 2 anni per gli ex membri del cda Alberto Parri e Giuseppe Bernardini, 2 anni per l’avvocato Alessandra Amato e per l’architetto Christian Pallanch, per Valentina Mezzaroma, il commercialista Gian Paolo Sganga e Mario Lattari invece i pm Siro De Flammineis e Niccolò Ludovici avevano richiesto l’assoluzione. Per quanto riguarda la curatela fallimentare, questa aveva chiesto a tutti gli imputati, tranne Amato e Pallanch, risarcimenti per un totale di 70 milioni di euro.

Il procedimento di primo grado si è chiuso dopo due anni di istruttoria dibattimentale, che ha sviscerato i principali filoni legati ai capi di imputazione, dalla non iscrizione, alla vendita del marchio fino all’iscrizione a bilancio della cifra “paracadute” della Lega Calcio.

C.C

 



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