Pugliese risponde a De Mossi: "Lascio spazio a Montomoli? Falso. Antifemminista è il sindaco"

Piccata replica dell'ormai ex assessore: "Doloroso lasciare l'incarico, il suo pensiero retrogrado è offensivo della dignità delle donne. Mi attacca sullo stile ma è nel suo cercare dietrologie politiche di fronte ad una scelta onesta e trasparente piuttosto che riflettere ed ammettere di aver fatto degli errori"

Di Redazione | 15 Febbraio 2022 alle 11:25

“Avrei fatto la scelta più antifemminista nella storia della città? Antifemminista mi pare che sia il sindaco con una dichiarazione di questo tipo”. Così Sara Pugliese, ex assessore alla cultura (e anche ai lavori pubblici e alle politiche giovanili) controreplica alle dichiarazioni del Sindaco Luigi De Mossi, che hanno fatto seguito alla sua lettera di dimissioni.

“Ciò che il sindaco dice e non dice – scrive Pugliese – è che io mi sarei dimessa per lasciare spazio a mio marito, Emanuele Montomoli. Niente di più falso: in questi quasi quattro anni, come lui sa perfettamente, ho dato tutta me stessa nei ruoli che via via mi sono stati assegnati e lasciare il mio incarico in giunta è stata una scelta dolorosa, ma purtroppo inevitabile. Le donne, forse il sindaco non lo sa perché non usa confrontarcisi in maniera paritaria, oggi sono emancipate, indipendenti e libere nelle proprie scelte. Il suo pensiero retrogrado è offensivo della dignità delle donne: nel 2022 è impensabile, oltre che assolutamente antifemminista, ritenere che una donna non sia in grado di prendere in autonomia una decisione del genere. E se fossi stata un uomo? Sarebbe stato molto più difficile trovare un cliché da usare come pretesto “jolly”. Tuttavia questa reazione non mi stupisce e non fa altro che avvalorare ai miei occhi e a quelli dei cittadini la correttezza della mia scelta di prendere le distanze”.

Il sindaco ha accusato l’ex assessore di essere stata poco presente negli ultimi mesi. “Ho fatto tutto ciò che mi è stato possibile fare, ovviamente con dei limiti – ribatte la Pugliese – considerato che di cultura si occupava praticamente solo lui, come dimostrano i fatti da me descritti a cominciare dalla vicenda Santa Maria della Scala che è sotto gli occhi di tutti. Come è sotto gli occhi di tutti, basta scorrere la sua pagina Facebook, che la cultura era sua quasi esclusiva competenza. Io non ho potuto affrontare le questioni nei modi che avrei ritenuto opportuni e talvolta, direi sempre più spesso, non ho potuto affrontarli affatto: da qui la mia decisione che nulla ha a che vedere con ipotetici e ad oggi inesistenti scenari politici futuri”.

“Concordo sul fatto che le deleghe possano essere redistribuite – prosegue Sara Pugliese – mi chiedo però se tre cambiamenti così importanti e in così poco tempo siano davvero la soluzione migliore per il bene della collettività. Sono nata e continuo a essere un rappresentante di un movimento civico e il mio agire, come dimostra anche questa decisione, risponde solo ai cittadini.  Mi auguro che il sindaco faccia altrettanto, visto che lo ha affermato con tanta forza in risposta alle mie dimissioni”.

“Infine il sindaco mi attacca sullo stile – conclude l’ex assessore – rispondo dicendo che è esattamente nel suo stile andare a cercare dietrologie politiche di fronte ad una scelta onesta e trasparente piuttosto che riflettere ed ammettere di aver fatto degli errori. La mia intenzione era solo quella di spiegare in modo chiaro le motivazioni che mi hanno portato a questa decisione e per non prestarmi a facili e tristi battibecchi non tornerò più sull’argomento”.



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