“Dopo il Covid ci siamo resi conto che l’Europa non era pronta. Oggi, da Siena, costruiamo una risposta coordinata per affrontare le prossime pandemie”.
Con queste parole Rino Rappuoli, direttore scientifico della Fondazione Biotecnopolo di Siena, ha aperto l’incontro di presentazione dell’European Vaccines Hub for Pandemic Readiness (EVH), nuovo polo paneuropeo per la ricerca e lo sviluppo di vaccini, il cui centro nevralgico è proprio nella città del Palio.
“Il Biotecnopolo – ha spiegato Rappuoli – è stato il motore che ha permesso di avviare questo progetto. Abbiamo unito forze da tutta Europa: l’Istituto Pasteur in Francia, Vaccinopolis in Belgio, i centri di produzione tedeschi e altri partner strategici. Ma tutto nasce qui, con un’anima senese che ha saputo diventare europea”.
Accanto a lui, Donata Medaglini, prorettrice dell’Università di Siena e coordinatrice scientifica del progetto, ha descritto l’EVH come “un’iniziativa di portata storica”, il cui obiettivo è rispondere in modo rapido ed efficiente a future crisi sanitarie. “Costruiremo – ha detto – un sistema end-to-end: dallo sviluppo di tecnologie vaccinali alla sperimentazione preclinica e clinica, fino alla produzione e alla regolamentazione. Tutto questo con una visione condivisa a livello europeo”.
Il progetto EVH, co-finanziato con 102 milioni di euro dal programma EU4Health, ha un budget complessivo di 170 milioni e coinvolge 11 beneficiari e 13 partner associati da 7 Paesi. A Siena hanno preso parte all’evento inaugurale oltre 160 esperti internazionali, a testimonianza del ruolo strategico assunto dalla città.
“Siamo partiti come italiani, oggi siamo una forza europea. E siamo convinti che questo progetto renderà l’Europa più sicura”, ha concluso Rappuoli.