Regionali, Giani a Siena: "Il nostro no a Unicredit ha fatto sì che oggi Mps abbia acquistato Mediobanca"

Eugenio Giani, governatore uscente della Toscana e candidato presidente alle prossime elezioni regionali del 12 e 13 ottobre, oggi a Siena per un'iniziativa elettorale alla quale ha partecipato la segretaria nazionale del PD Elly Schlein

Di Redazione | 27 Settembre 2025 alle 19:14

Il Monte dei Paschi, l’operazione Mediobanca, la sanità, Beko, i CPR. Tanti i temi affrontati da Eugenio Giani, governatore uscente della Toscana e candidato presidente alle prossime elezioni regionali del 12 e 13 ottobre, oggi a Siena per un’iniziativa elettorale alla quale ha partecipato la segretaria nazionale del PD Elly Schlein.

“Siamo a Siena, la grande capitale della Toscana meridionale, centrale, prima ho reso omaggio alla Torre del Mangia, 700 anni dalla sua costruzione. Siena era una delle prime 7-8 città d’Europa per numero di abitanti, vitalità, avrebbe aperto le porte all’Umanesimo, al Rinascimento, i grandi di allora Simone Martini, Lorenzetti, insomma siamo in un in uno dei i cuori più belli della nostra Toscana, della nostra Italia e del mondo”.

“La prima riflessione che mi sento di fare visto che siamo in Piazza Salimbeni – ha proseguito Giani -, vedendo la sede del Monte dei Paschi, è sull’attività che la nostra giunta ha costruito nella precedente legislatura. Se in quel dicembre 2020-gennaio 2021 io non ero a Roma, a dire ‘il Monte dei Paschi, non lo incorporerete mai in un’altra realtà’, probabilmente oggi saremo tutti Unicredit e invece no, il Monte attraverso quella reazione, quella voglia di riscatto è diventato una delle banche che addirittura, chi l’avrebbe mai detto, che il Cuccia che governava la finanza d’Italia avrebbe visto la sua Mediobanca acquistata dal Monte? Quindi una città che ancora molto tanto da dare e con il centrosinistra al governo avrà infrastrutture, possibilità di crescita sul piano dei servizi a partire dalla sanità, da quelle scotte su cui stiamo investendo con la costruzione del padiglione volano, più di 50 milioni, perché poi quello consente di allargare gli spazi e fare tutti i lavori di ristrutturazione e con tutta un’altra serie di iniziative che caratterizzano la Siena dell’accoglienza, dell’inclusione, la Siena delle infrastrutture, della modernità organizzazione, pensate al settore farmaceutico, ma in generale una Siena che deve anche sconfiggere i pericoli di crisi a partire da quello che sta al centro dei miei pensieri, il futuro della Beko.

Come ha letto a proposito, la novità del rogito che sarà fatto presumibilmente martedì e poi anche questa visita del ministro Urso con quello che sarà probabilmente un passaggio di chiavi.

“Ma è la continuità di un percorso, il rogito è la continuità del ragionamento che è stato fatto.
Nello Stato italiano sono due i soggetti che possono acquistare immobili per dare quella destinazione di interesse pubblico, sono la Cassa Depositi e Prestiti e Invitalia. Questo caso è stato fatto con Invitalia, un presidente con il quale io ho un ottimo rapporto, persona sempre sensibile, come è stato dopo le prime necessarie insistenze, ecco che il presidente Mattarella viene per il rogito e poi i ministri in questo periodo vengono tutti in Toscana e quindi accogliamo in senso costruttivo la visita del ministro”.

A proposito di sanità, ha visto gli appunti che le ha fatto il ministro Schillaci da Nottola sulla gestione della sanità regionale?

“Ma io so quello che la sua agenzia, l’agenzia del Ministero, ovvero Agenas ha detto, che sulla base di più di 300 indicatori di qualità Sanità Toscana è diventata da terza la seconda sanità in Italia.
Abbiano superato anche l’Emilia Romagna, avanti via il Veneto, ma a ben poca distanza nell’indicazione qualitativa di quello che siamo.
E noi a fronte della diminuzione dei contributi del governo, della diminuzione in termini di rapporto con il PIL dal 7% del 2021 con ministro Speranza, oggi siamo al 6,3, compensiamo mettendoci i soldi della regione perché che riteniamo che la sanità sia la prima delle grandi questioni su cui incentrare il nostro programma per i prossimi 5 anni”.

Il capitolo CPR. Soprattutto come valuta le dichiarazioni di Donzelli in merito a un sondaggio che invece vedrebbe il centrodestra in forte risalita?

“Ma io devo dire che per quello che riguarda i CPR noi abbiamo nella parola “centro per il rimpatrio” un’illusione, ovvero si dice si rimpatriano, però se non c’è la convenzione con quel paese, non c’è la convenzione che consente le procedure, invece che rimpatriarli in due giorni, come la gente si immagina avvenga, i CPR diventano luoghi dove i destinati al rimpatrio ci stanno mesi, mesi. E che cosa succede? Che diventano elementi di richiamo del degrado. Contemporaneamente è anche comprensibile perché a seguire, a gestire questi centri che di fatto diventano delle carceri, non sono agenti di Polizia Penitenziaria o personale qualificato, ma sono invece coloro che vincono l’appalto al massimo ribasso per la gestione, magari qualche cooperativa che mette insieme persone che non hanno nessuna qualificazione per svolgere quel ruolo e quindi diventano luoghi di degrado.
Oggi ci sono raccontati dai giornali così i CPR che ci sono in Italia e allora io questi luoghi impropri di detenzione, senza il personale che sappia gestirli in Toscana non li voglio. Prima si riformino, se ne facciano delle strutture adeguate allo scopo e poi se ne riparla”.



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