Entusiasmo e ovazioni per Alessandro Tomasi, candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Toscana, nella storica Sala dei Mutilati di Siena dove ieri sera (9 ottobre 2025) ha chiuso la campagna elettorale della circoscrizione senese. In una cornice affollata, con cittadini arrivati anche da Valdelsa, Valdichiana e Amiata, Tomasi è stato abbracciato dai candidati delle liste di appoggio e rappresentanti di tutta la coalizione. Al suo fianco, il deputato senese Francesco Michelotti di Fratelli d’Italia, pronto a sostenere una sfida che, nella storia politica toscana, non ha mai visto il centrodestra arrivare così vicino al traguardo.
Tomasi, quarantasei anni, coordinatore regionale del partito di Giorgia Meloni, ha conquistato la platea con un discorso chiaro e concreto, senza concessioni alla retorica: “Voglio innanzitutto ringraziare tutti i candidati delle Liste, che hanno fatto una campagna elettorale straordinaria, andando tra la gente, mercato per mercato, ospedale per ospedale, parlando con tutte le categorie, con i sindacati, affrontando temi come il lavoro e i giovani”, ha dichiarato, sottolineando l’impegno collettivo e la determinazione del suo gruppo.
Non sono mancati momenti di ilarità, tra battute sulle recenti gaffe di Eugenio Giani e richieste di foto da parte dei sostenitori. Ma il cuore dell’intervento di Tomasi è stato rivolto ai temi che più stanno a cuore agli elettori: “Ho buone sensazioni, anche perché gli unici pronostici che riesco a fare sono quelli che dipendono dall’impegno personale, dall’andare tra la gente. Siamo sempre stati abituati a rimontare, sono convinto che ci siano buone possibilità. Per riuscirci, dobbiamo crederci e cercare fino all’ultimo consenso parlando con le persone”.
Riflettori puntati su Siena, città che Tomasi conosce bene e alla quale ha dedicato parole dirette: “Siena per me rappresenta un simbolo della cultura e del turismo, ma è anche un simbolo di battaglie importanti per mantenere industria e manifattura, come quella del distretto farmaceutico. Siena rappresenta anche il tema di una Toscana a due, anzi tre o quattro velocità, perché ci sono ritardi infrastrutturali. Però qui ci sono anche università e ricerca, diritto allo studio: dobbiamo garantire che i ragazzi possano restare qui, studiare e magari diventare una risorsa e una ricchezza per il territorio”.
Gli applausi hanno scandito le tre priorità su cui il candidato del centrodestra ha costruito la sua proposta: “Il primo punto è la lotta agli sprechi nella Regione. Ogni euro, ogni risorsa pubblica sprecata è una questione morale: dobbiamo trasformare gli sprechi in investimenti utili, accendere il cervello, razionalizzare la macchina amministrativa. Il secondo punto – ha detto ancora – è la sanità: non si tratta solo di costruire nuove sale operatorie o salvare i piccoli ospedali, ma anche di cambiare paradigma, perché la popolazione sta invecchiando e non dobbiamo occuparci solo della malattia, ma anche della salute. Occorre introdurre anche qui nuove tecnologie e innovazione, cosa che oggi manca. Il terzo punto riguarda il lavoro e i giovani. Troppi giovani lasciano la Toscana e non tornano più. Trattenerli qui è la cosa più importante, e questo si fa offrendo lavoro. Dobbiamo essere amici delle imprese, facilitare chi vuole investire qui o arrivare in Toscana” ha concluso.
A 48 ore dal voto del 12 e 13 ottobre, la chiusura senese di Tomasi segna un punto di svolta: la sala piena, il clima di attesa e l’entusiasmo tangibile indicano che la partita è apertissima. Ora la parola passa agli elettori.
Andrea Bianchi Sugarelli