Rinnovo unità speciali continuità assistenziale emergenza Covid, interviene Fimmg Siena

I medici reclutati nelle USCA con contratto libero-professionale hanno ricevuto il benservito con la motivazione che non era certa la proroga dello stato di emergenza da parte del Governo. "Si sono sentiti manodopera facilmente sacrificabile"

Di Redazione | 3 Agosto 2020 alle 11:29

Rinnovo unità speciali continuità assistenziale emergenza Covid, interviene Fimmg Siena

Luciano Valdambrini, Segretario Generale per la Provincia di Siena della FIMMG (Federazione Italiana Medici Medicina generale), interviene quanto davvero accaduto nei giorni scorsi nell’ambito del rinnovo del servizio USCA, le unità speciali di ambito COVID. La nota:

“E’ di poche ore fa il comunicato stampa della Direzione Aziendale dell’ASL Toscana Sud-Est che annuncia la proroga delle USCA (Unità Speciali di Continuità Assistenziale) per proseguire la gestione della fase endemica della malattia da SARS-CoV-2 in conseguenza dell’ufficialità della prosecuzione dello stato di emergenza deciso dal governo in data 30 Luglio e comunque ampiamente prevedibile dato il perdurare della circolazione del virus in Italia e nel mondo, e la riaccensione di focolai epidemici autoctoni anche in Regione Toscana (vv Mugello). In effetti, si è così evitato di creare una situazione di difficoltà cui poteva essere esposta la popolazione dell’ASL Sud-Est, insieme alla comunità degli operatori impegnati nell’assistenza territoriale (Pediatri di Libera Scelta, Medici di Continuità Assistenziale Medici di Medicina Generale, infermieri del territorio), i quali al momento non ricevono più alcuna fornitura di Dispositivi di Protezione Individuale da settimane. Affermiamo questo perché purtroppo il comportamento della stessa Azienda Sanitaria non è stato, a nostro giudizio, né responsabile né coerente in questa vicenda”.

“I medici reclutati nelle USCA con contratto libero-professionale, che rinunciando ad altri incarichi lavorativi si sono impegnati nella fase epidemica della malattia integrandosi con infermieri, Medici di Famiglia, Pediatri e Medici di Continuità Assistenziale e che hanno contribuito in maniera decisiva ad evitare che si verificasse anche in Toscana la tragedia della Lombardia, hanno infatti ricevuto, unici nella Regione, in data 23 Luglio il “benservito” dal competente Ufficio Convenzioni dell’Azienda, con la motivazione che non era certa la proroga dello stato di emergenza da parte del Governo. Questo, solo pochi giorni dopo che agli stessi medici erano stati confermati i turni anche per il mese in questione, obbligandoli quindi a rinunciare ad altri incarichi. Non una voce, non una chiamata o un incontro per spiegare la situazione. Semplicemente una mail di ringraziamento, e un saluto. Fine.
La conseguenza è stata la seguente: giustamente, i medici in questione, oltre a sentirsi considerati come “manodopera facilmente sacrificabile”, hanno da subito cercato altre occupazioni (sostituzioni di Medicina Generale, incarichi di Continuità Assistenziale), perché si parla per lo più di medici giovani che non si possono permettere periodi di carriera “bloccata”. E, cosa ancora più grave, potrebbe essere che l’indisponibiltà di molti di questi Medici possa compromettere la proroga adeguata del servizio USCA, annunciata in pompa magna dalla Direzione Aziendale, destabilizzando il sistema di intervento sull’infezione da Coronavirus che aveva dato prova, nel periodo peggiore, di funzionare egregiamente. Proprio ora, che dobbiamo essere più vigili, per evitare l’esempio dei Paesi che stanno subendo le nuove ondate”.

“FIMMG Siena ritiene, riportando la verità di come si è svolta questa vicenda, di farsi interprete dei bisogni reali dei cittadini su un tema così importante quale è il diritto alla salute, soprattutto dei pazienti più fragili, in un momento storico senza precedenti. E li invitano a vigilare, insieme ai propri medici fiduciari, affinchè le distorsioni burocratiche nelle decisioni di chi ne detiene la massima responsabilità non vadano a sottrarre risorse e servizi essenziali per la comunità”.



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