Robur, le impressioni dei tifosi

La mancata iscrizione al campionato di serie C ha lasciato delusi e amareggiati tifosi bianconeri e non solo. La colpa, a detta loro, è da attribuire principalmente alla società

Di Redazione | 6 Agosto 2020 alle 16:11

Robur, le impressioni dei tifosi

La notizia della mancata iscrizione della Robur al prossimo campionato di serie C ha scosso la città. L’estenuante trattativa della società con il Fram Group prima e con la cordata armena poi aveva posto tifosi e appassionati in una situazione di estenuante attesa, arricchita con la poi inutile corsa contro il tempo dell’ultimo giorno per l’iscrizione.

Una vicenda poco chiara fin dall’inizio, con Diego Foresti prima firmatario di un precontratto con la società bianconera e poi di colpo ufficializzato come DG del Catanzaro, e con gli armeni alla porta pronti a mettere sul piatto un’offerta a condizione dell’iscrizione al prossimo campionato.

L’epilogo, triste, è quello di una possibile ripartenza dalla serie D. Nulla di fatto quindi rispetto al primo fallimento del 2014: la Robur Siena è pronta a chiudere i battenti dopo solo 6 anni, con nel bagaglio un titolo di campione d’Italia di serie D e una promozione in serie B sfiorata nella finale Playoff contro il Cosenza. Una condizione, quella della ripartenza, alla quale i tifosi senesi sembrano essersi ormai tristemente abituati: tra calcio e basket infatti, per la città fanno 4 fallimenti negli ultimi 6 anni

“Qui è un continuo – confida un tifoso – ormai purtroppo siamo abituati a queste cose. Speriamo che questi che entreranno facciano delle cose sensate, come si deve”.

La colpa, per la tifoseria, è da attribuirsi alla proprietà bianconera, rea di non essere stata in grado di assicurare un futuro alla squadra nonostante di tempo e di acquirenti, più o meno credibili, ve ne fossero sul piatto.

“Penso che al 90% le colpe siano della Durio e del figlio – continua – Per il futuro si ripartirà dalla serie D, spero. Come livello tra la D e la C cambia poco, ma si butta via un anno nel quale avremmo potuto fare bene”.

Sulla questione è intervenuto anche l’ex dirigente del Siena Giorgio Perinetti, intervistato da Tuttocalcio.com, il quale aveva presentato una cordata per l’acquisizione della società.

“Le notizie che vengono da Siena e anche rispetto alla mia esperienza con le persone che ho presentato, qualche dubbio sinceramente lo ponevano – ha spiegato l’ex ds bianconero – Le manifestazioni di interesse di cui ci hanno parlato da parte di altre cordate evidentemente non erano così concrete”.

Ripartenza, ma da dove? L’ipotesi più probabile sembra la serie D, appena una categoria sotto rispetto a quella appena abbandonata, una soluzione possibile visto che uno dei criteri per l’attribuzione della categoria è anche la tradizione sportiva della città che, nonostante tutto, ha militato per anni tra serie A e B. Il tempo però stringe: proprio in questi giorni infatti si stanno formando i gironi, e la richiesta dovrà essere presentata il prima possibile.

“Purtroppo era un destino ormai preannunciato – spiega amareggiato un tifoso bianconero –  Ormai a Siena le grandi società sono abituate a ripartire da zero, forse perché qua veramente non c’è nessuno a cui interessa lo sport. O non ci sono mezzi o spesso non c’è interesse: questo purtroppo è il destino dei posti nei quali non ci sono soldi”.

 



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