San Casciano Bagni, riemergono strabilianti capolavori di arte dell’antichità

Fenomenali risultati delle indagini della quarta campagna di scavi archeologici, iniziata a giugno 2021 e ancora in corso

Di Redazione | 8 Agosto 2021 alle 19:34

San Casciano Bagni, riemergono strabilianti capolavori di arte dell’antichità

San Casciano dei Bagni, in provincia di Siena, sono stati presentati a cura del Comune di San Casciano dei Bagni e della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo, i fenomenali risultati delle indagini della quarta campagna di scavi archeologici – iniziata a giugno 2021 e ancora in corso – nel sito dell’area del “Bagno Grande” a San Casciano dei Bagni.

Un evento importantissimo poiché quest’anno gli archeologi hanno riportato alla luce nuove parti del santuario romano e, soprattutto, indagato l’interno della vasca sacra. E da qui sono via via emerse dal fango, al di sotto di uno splendido bassorilievo che rappresenta un toro, le offerte preziose presso il santuario.

Centinaia di monete, bronzetti di offerenti, statue in bronzo, piombo e argento raccontano duecento anni di vita e preghiera degli antichi fedeli che si recavano a pregare presso le acque sacre. Dei reperti bellissimi e alcuni dei quali sono pezzi che possiamo considerare capolavori assoluti dell’arte antica.

Il pezzo forse più eclatante è un putto in bronzo – un infante che reca la sacra bulla al collo e che ancora sorride teneramente a distanza di duemila anni dalla sua deposizione nell’acqua calda. L’artista toreuta che lo plasmò, certamente afferente ad un’altissima scuola (con chiari modelli ellenizzanti alle spalle), realizzò questo capolavoro agli inizi del II secolo a.C. Il Putto del Bagno Grande richiama il celeberrimo Putto Graziani ai Vaticani e, proprio come questo, sulla sua coscia destra corre una misteriosa iscrizione antica che celebra l’offerta nel santuario e la sua divinità.

Ma le sorprese non sono finite. Accanto agli altari, lo scavo della superficie della vasca sacra ha portato alla luce una serie di “orme” scolpite nel travertino. Erano ricolme di piombo e tracce d’argento, come le primissime analisi in XRF condotte dall’Università di Siena, dipartimenti DSSBC e DBCF hanno dimostrato. Sono piedi di adulti, giovani e bambini, sono zoccoli di toro e orecchie. In molti casi si conservano interamente i piedi, che calzavano eleganti sandali.

Una scoperta che si unisce, nonostante le difficoltà estreme di uno scavo immersi nell’acqua calda e con le ristrettezze imposte dal protocollo di contrasto della pandemia, a quella del santuario romano, il cui carattere sacro era suggellato da altari dedicati agli dei a Fortuna Primigenia, a Iside oltre che ad Apollo, e una statua in marmo raffigurante Igea, che i giovani archeologi (studenti di diverse università italiane e internazionali, da Siena, Pisa, Firenze, Roma La Sapienza, Sassari, Dublino e Cipro) hanno toccato prima ancora di veder emergere con chiarezza dal fango caldo.
Si deve alla continua collaborazione con il Nucleo Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale di Firenze l’aver garantito sicurezza e controllo durante le delicatissime fasi di scavo. Al contempo il progetto di scavo si inserisce in un più ampio percorso di ricognizioni archeologiche del territorio comunale, diretto da Lisa Rosselli, dell’Università di Pisa.
La Sindaca Agnese Carletti ha dichiarato: “Il percorso che stiamo compiendo al Bagno Grande è tanto straordinario per le scoperte che ci regala ogni volta e che ci permettono di riscrivere la storia di San Casciano sia passata che futura, quanto incredibile per il senso di comunità che sta generando. A tal proposito il mio ringraziamento va a tutti coloro che lo stanno rendendo possibile; è una grande squadra fatta di Istituzioni che dialogano e collaborano tra loro e cittadini che, grazie all’Associazione Archeologica Eutyche Avidiena, sono partecipanti attivi di un progetto che è patrimonio di tutti i sancascianesi. I capolavori antichi che emergono dalle acque sancascianesi confermano l’importanza di queste terre in epoca etrusca e romana. Qui sappiamo ora che giungono prodotti artistici senza paragoni. Ora si apre una nuova fase, di progettazioni, ricerca di finanziamenti in particolare per i restauri delle statue e nuove campagne di scavo. Un lavoro in divenire difficile e ambizioso, ma che ci rende orgogliosi e che gestiremo con attenzione ed entusiasmo”.


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