San Gimignano: sindaco Marrucci celebra matrimonio nel carcere di Ranza

Occasione anche per un confronto con le autorità del sindaco per risolvere i problemi legati alla mancanza di collegamento alla rete idrica e a quella del gas

Di Redazione | 5 Maggio 2022 alle 22:00

San Gimignano: sindaco Marrucci celebra matrimonio nel carcere di Ranza

Il sindaco di San Gimignano Andrea Marrucci è stato al carcere di Ranza per celebrare un matrimonio, una esperienza toccante per il contesto in cui si svolge, e anche per incontrare il Direttore, il Comandante degli agenti e le educatrici.

“A differenza di altri – dice Marrucci – noi non andiamo a fare passerelle e ci occupiamo, anche se tecnicamente non ci spetterebbe, tutto l’anno delle sorti del penitenziario che è, a tutti gli effetti, un pezzo della nostra comunità e del nostro territorio”. Negli ultimi due anni, il sindaco con l’assessore Gianni Bartalini, hanno cercato di dare una scossa a due questioni che attanagliano in negativo la struttura: la mancanza di collegamento alla rete idrica e a quella del gas.

“Dopo tanto tempo – argomenta Marrucci – grazie al nostro lavoro, alla sensibilità della Direzione carceraria con il Dott. Renna e alla spiccata disponibilità dei gestori Acque SpA e Centria srl, abbiamo redatto e trasmesso da mesi un progetto all’Amministrazione centrale”. Il progetto, che è stato redatto anche con il supporto dell’Autorità Idrica Toscana, comprende lo studio di fattibilità tecnico-economica e un accordo tra tutte le parti coinvolte, pubbliche e private, in cui si specifica che il 10% delle spese per realizzare l’opera sarà a carico di Acque SpA e Centria Srl, mentre il rimanente 90% sarà a carico del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria.

“Così – spiega il sindaco – abbiamo deciso di sensibilizzare ulteriormente il Ministero con una interrogazione parlamentare con la nostra deputata Susanna Cenni, per capire le motivazioni di questo inspiegabile silenzio. Rischiamo di sprecare un’occasione storica e favorevole, che difficilmente ricapiterà”. “Oppure – chiude Marrucci – dobbiamo pensare che allo Stato non importi delle condizioni di vita e di lavoro degli agenti di Polizia Penitenziaria e della popolazione detenuta?”.



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