Un viaggio millenario nella materia che più di ogni altra racconta la permanenza dell’arte nel tempo: il bronzo. È questo il cuore della 54ª edizione di Forme nel Verde, intitolata “Fondere il Tempo”, in programma dal 26 luglio al 2 novembre 2025 negli Horti Leonini e a Palazzo Chigi Zondadari di San Quirico d’Orcia. La mostra, promossa dal Comune e curata dal direttore artistico senese Carlo Pizzichini, si annuncia come un omaggio potente e raffinato alla scultura bronzea e alla sua eredità: dalle civiltà etrusche alla contemporaneità.
“Il titolo nasce proprio dal desiderio di mettere al centro una materia ‘eterna’ come il bronzo – spiega Pizzichini – anche alla luce del recente ritrovamento dei bronzi di San Casciano dei Bagni, in un territorio così vicino e affine per geografia e storia a quello di San Quirico”.

Protagonista della rassegna sarà la Fonderia Leonardo Del Giudice di Greve in Chianti, storica realtà toscana che nel 2025 celebra i 50 anni di attività. “Una fucina d’arte straordinaria – sottolinea il curatore – che ha ospitato le fusioni di moltissimi artisti, italiani e internazionali. La mostra vuole accendere i riflettori non solo sugli artisti, ma anche sui fonditori, veri e propri maestri d’arte, custodi di un sapere millenario spesso rimasto dietro le quinte”.
Oltre 70 bronzi, tra opere monumentali e piccole sculture, animeranno l’itinerario artistico. Le grandi sculture saranno esposte negli spazi aperti e scenografici degli Horti Leonini, cornice naturale immersa nel paesaggio Patrimonio Unesco, mentre le opere di dimensioni più contenute, definite da Pizzichini “più preziose”, saranno ospitate nelle sale del secondo piano di Palazzo Chigi Zondadari.
Qui troveranno spazio anche alcune riproduzioni di capolavori universali dell’arte bronzea antica: dalla Chimera d’Arezzo al David di Donatello, passando per il David del Verrocchio e il Mercurio del Giambologna, creando un confronto affascinante tra passato e presente.

A completare il percorso espositivo, Palazzo Chigi accoglie anche la mostra “Ceramica a Palazzo. Raccolta di Ceramica Contemporanea della Nobile Contrada del Nicchio”, in collaborazione con l’Associazione Arte dei Vasai della Nobile Contrada del Nicchio di Siena.
“La ceramica, come il bronzo, nasce dal fuoco – sottolinea Pizzichini – e ho pensato a questo curioso connubio. In mostra vedremo una selezione di opere di grandi maestri della fine del millennio e dell’inizio del nuovo”.
L’esposizione si inserisce nella riscoperta di una tradizione antica anche per San Quirico d’Orcia, dove fiorì una manifattura ceramica tra XVII e XVIII secolo. Oggi quel passato rivive anche grazie alla nascita del Museo delle Ceramiche Senesi e a una rinnovata attenzione verso un’arte “minore” solo in apparenza.

