Sardine a Siena, il botta e risposta a Di Sabato tra gli organizzatori e la capogruppo Lega Raito

Di Redazione | 7 Dicembre 2019 alle 19:01

Sardine a Siena, il botta e risposta a Di Sabato tra gli organizzatori e la capogruppo Lega Raito

Acceso confronto sul numero dei presenti in piazza, il canto di “Bella Ciao” e le differenze di visione politica tra le parti

Il “post” manifestazione delle “Sardine” a Siena è stato discusso nel corso di Di Sabato, su Siena Tv, dove erano presenti gli organizzatori del flash mob Mattia Ciappi e Teofil Mugnaini, e la capogruppo leghista di Siena Eleonora Raito, che hanno dato vita ad un acceso dibattito: “Dovevano essere 5mila le presenze, alla fine sono state solo 1500 – punge la capogruppo – un numero straordinario – replica Ciappi – tra le adesioni virtuali e quelle fisiche c’è sempre discrepanza. Vedere un numero così alto di persone in una città amministrata dal centrodestra, che manifestano per una politica più seria è stato grandioso, ci ha nobilitato”. “La politica tutta si deve risvegliare – aggiunge Mugnaini – basti pensare alla rissa dei parlamentari di fronte alla scolaresca”.

“Sei iscritto al Pd e hai organizzato l’evento ‘Una birra con Nicola Zingaretti’ e dici che la manifestazione era apartitica, a chi la vai a raccontare? – così la Raito attacca Ciappi – siamo scesi in piazza per una manifestazione politica, non partitica – risponde l’organizzatore – Io ero Mattia Ciappi, 20 anni, studente. Sono militante di un partito ma non ho ruoli dirigenziali, molte liste universitarie e i senesi hanno proposto di portare avanti l’iniziativa delle Sardine a Siena e sono stato onorato di avere la delega per organizzarla”. “La politica del centrodestra è irrisoria” tuona Ciappi” “state facendo opposizione all’opposizione. Il centrodestra unito sfiora il 50%, sicuro che le politiche che portate in piazza siano quelle che vogliono i cittadini?” risponde la Raito. “Abbiamo cantato Bella Ciao – spiega Mugnaini – non perchè sia l’inno della sinistra, ma perchè è l’inno della democrazia e degli italiani”.



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