Il passaggio del consigliere regionale Marco Landi dalla Lega a Fratelli d’Italia e le sue contestuali dimissioni dalla carica di vicepresidente del Consiglio Regionale della Toscana hanno aperto una frattura all’interno del centrodestra toscano che già non godeva di un rapporto sano e cristallino anche viste le tante frizioni sulla scelta del futuro candidato presidente della Regione. Una decisione maturata proprio nel pieno del clima pre-elettorale, che ha fatto esplodere tensioni latenti tra le due forze.
Durissima la reazione della Lega, che considera l’uscita di Landi non solo uno sgarbo politico, ma anche istituzionale. “Le dimissioni sono un atto giuridicamente immediato e irrevocabile – ha attaccato il consigliere leghista Massimiliano Baldini -. Il Consiglio è oggi privo di un vicepresidente e si deve procedere subito alla sua sostituzione. Ma c’è anche un problema di legittimità politica: quando si cambia partito, si lascia anche la carica che si è ottenuta grazie ai voti presi in quel partito. La dignità istituzionale avrebbe richiesto le dimissioni anche da consigliere”.
Un affondo che rivela il nervosismo crescente tra Lega e Fratelli d’Italia, che si contendono la leadership della coalizione e i ruoli strategici in vista delle elezioni regionali di ottobre.
Più diplomatica la posizione di Fratelli d’Italia, che accoglie Landi ma invita alla calma e all’unità. “Landi ha fatto una scelta legittima – ha dichiarato il consigliere regionale Diego Petrucci -. Ma è evidente che il clima teso che si è respirato in questi mesi ha reso più complicato il lavoro nella coalizione. Occorre definire al più presto la candidatura a presidente per evitare nuove frizioni“.
La Lega, tuttavia, non sembra intenzionata a lasciare che il caso si chiuda in fretta. Per il gruppo guidato da Salvini in Toscana, la perdita della Vicepresidenza è un segnale politico pesante, e non mancano le accuse a Fratelli d’Italia di “giocare d’anticipo” su poltrone e nomi, mentre la coalizione appare ancora lontana da una linea comune.