Scoprire il teatro come in una bottega artigiana

Di Redazione | 10 Ottobre 2019 alle 18:18

Scoprire il teatro come in una bottega artigiana

A Siena, alla Corte dei Miracoli, apre la prima “ bottega teatrale”

Il teatro, in Italia, si apprendeva per acculturazione; imparando, cioè, dal vivere assieme ad altri attori; di solito questo avveniva in ambito familiare con una trasmissione del sapere che passava da padre in figlio.

In seguito nacquero le accademie, le grandi istituzioni, necessarie a quanto sembra a sostituire la trasmissione “di padre in figlio” quando i figli cominciarono a non voler fare il mestiere dei padri, in teatro, come in altri contesti.

Dopo arrivarono le avanguardie; Grotowski, il Living Theatre, Peter Brook ed il teatro si fregiò per la prima volta del termine “laboratorio”, luogo di scambio trasversale del sapere, quasi sempre vissuto accanto alla formula politica del “collettivo”.

Oggi, per la maggiore, la formazione (soprattutto la formazione base) avviene attraverso i “corsi di teatro” che troppo spesso, per potersi sostenere, accettano un numero elevato di allievi.

Sono ambiti piacevoli, a cui dobbiamo tutti molto, ma che con il tempo e la difficoltà di doversi sostenere sono diventati troppo affollati e più adatti a chi vuol vivere il teatro come un momento di svago o di impegno a cadenza settimanale che a chi vuole avviarsi verso una professioni ed ha bisogno di attenzioni difficili da dare quando ci si rapporta a tantissimi allievi.

Accademia Minima riabilita a Siena l’approccio formativo delle “botteghe d’arte” applicate al teatro; un ambito dove la trasmissione orizzontale delle competenze (attraverso la costruzione di relazioni) si sposa con quella verticale (da maestro ad allievo) con dei tempi e dei numeri che permettono la giusta attenzione e la giusta cura ai dettagli.

Un piccolo gruppo di allievi, che ci sceglie e che scegliamo attraverso un colloquio ed una lezione dimostrativa, che si forma lavorando praticamente assieme al maestro, costruendo con lui una relazione pedagogica diretta, individuale, che valorizzi e nutra i talenti ed i bisogni di ogni singolo allievo – ci spiega Francesco Chiantese, (guida di Accademia Minima dagli inizi del duemila, quando la realtà nacque proprio nell’università senese e presso la Corte dei Miracoli) – questo ci permette di apprendere il teatro che è artigianato delle relazioni proprio mettendo al centro le relazioni umane. Il teatro, come le altre discipline performative, si apprendono molto meglio quando si è accompagnati all’interno di una comunità disponibile a mettere in circolazione delle competenze. Così i miei maestri, i miei colleghi, i miei collaboratori, gli incontri umani fondamentali che il teatro mi ha concesso in più di venti anni di professionismo, entrano in contatto con i miei allievi, compartecipano alla loro cura, alla loro crescita, e si diventa parte integrante di una famiglia teatrale, con le sue tradizioni, i suoi antenati, ed una costellazione di relazioni. Così ogni aspetto del mio mestiere viene condiviso con gli allievi che, pur restando allievi (e quindi tutelati, non sfruttati, e pagati in caso in alcune occasioni lavorino), possono osservare da vicino questo mestiere che ha delle peculiarità ma rientra nella tradizione artigianale italiana

Ovvio che in una bottega teatrale, cosi strutturata, possono entrare giovani fortemente motivati, che vorrebbero accedere alla professione, o che comunque vogliono avere il teatro come centrale nella propria vita. Accademia Minima non è alternativa alle altre realtà di formazione teatrale a Siena, ma è ad esse complementare. La sua struttura è flessibile; c’è un incontro settimanale, fondamentale per incontrarsi, studiare, che è un po il “perno” della Bottega; poi ci sono i seminari intensivi, i momenti in residenza presso altri teatri, la visione di spettacoli, le collaborazioni con altre compagnie, i progetti speciali che curiamo assieme, ed ovviamente la produzione di uno spettacolo ogni anno.

Bottega è un’opportunità per noi – ci racconta Sara, genovese, arrivata a Siena tre anni fa proprio per entrare in Bottega, dopo aver conosciuto Francesco ad una Summer School all’Archeodromo di Poggibonsi, e continuare contemporaneamente gli studi in antropologia – io ad esempio vengo da studi teatrali precedenti, ma qui è diverso; Francesco ci mette a disposizione la sua esperienza, ma anche la sua rete di contatti, condivide con noi parte del suo lavoro quotidiano…soprattutto abbiamo la sensazione, noi con maggiore esperienza, di essere spinti verso l’autonomia, ci affida responsabilità ovviamente seguendoci passo passo finché non riusciamo a fare da soli. Insomma ci sentiamo stimolati e contemporaneamente protetti. Spesso ci viene chiesto di affiancarci ai nuovi arrivati, per accompagnarli ad integrarsi nel gruppo, perché in Bottega si mettono in gioco tutte le competenze…quelle precedentemente acquisite in teatro, ma anche le altre, quelle che non ci aspetteremmo potessero avere a che fare con l’arte…ma soprattutto lo si fa assieme, sempre in dialogo, mai in solitudine”.

Accademia Minima agisce come una bottega artigiana anche sul piano economico; le “spese vive” per la gestione, compreso il compenso del maestro, sono note agli allievi; questo permette di instaurare un sistema mutualistico interno per cui, se uno degli allievi ha qualche difficoltà a versare la quota mensile, il gruppo “fa i conti” e può permettere all’allievo di rinviare il pagamento di una quota o, addirittura, saltare la mensilità. Per poterlo fare è stato attivato anche un crowdfunding, aperto tutto l’anno ed accessibile dal sito di Accademia Minima; grazie ai sostenitori è quindi possibile, di volta in volta, applicare riduzioni senza mettere in difficoltà l’organizzazione ed addirittura assegnare una borsa di studio ad un allievo che abbia difficoltà economiche ma che sia fortemente motivato e che abbia le giuste capacità. Dal sito si può leggere infatti che “non si ritiene giusto lasciare il mestiere teatrale esclusivamente a disposizione di chi può permetterselo”; esistono inoltre convenzioni con l’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario, e con altre organizzazioni.

Il mese di ottobre sarà dedicato ad incontrare coloro che vorranno seguire questo percorso; i “nuovi allievi”, che per questo anno saranno circa cinque o sei ed andranno ad aggiungersi agli altri allievi, per un totale di dodici allievi, potranno fare richiesta di partecipazione tramite mail, seguire una lezione orientativa gratuita, e fare un colloquio di presentazione per farsi conoscere.

Tutte le informazioni ed i contatti al sito www.accademiaminima.it



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