L’anno scolastico 2025-2026 si preannuncia estremamente difficile. A lanciare l’allarme, proprio nei giorni in cui gli studenti stanno per iniziare le vacanze estive, è Anna Cassanelli, segretaria FLC CGIL di Siena: “Avremo meno docenti, un organico ATA fermo nonostante i bisogni crescenti e una riforma della rete scolastica che rischia di penalizzare il nostro territorio”.
“L’organico docenti sarà ridotto – spiega Cassanelli – sia per i tagli previsti dalla legge di bilancio che per la denatalità. Il personale ATA, invece, non subisce variazioni, ma parliamo di una situazione già da anni in sofferenza cronica”. A queste problematiche strutturali si aggiunge la questione del dimensionamento scolastico: “A partire dal 2026-2027 la rete scolastica dovrà essere rivista, ma la discussione inizierà già il prossimo anno e il rischio è che venga arrecato un danno serio alle scuole senesi e, di conseguenza, alla qualità del servizio educativo”.
Una forte preoccupazione arriva poi dalle nuove indicazioni nazionali per il primo ciclo di istruzione, aggiornate nel 2025: “Contengono novità gravi, che vanno a comprimere la libertà di insegnamento e la possibilità per le scuole di strutturare autonomamente la propria offerta formativa”. Cassanelli fa riferimento in particolare alla gestione dell’educazione affettiva e sessuale: “Le scuole dovranno sottoporre i progetti alle famiglie – spiega – , che potranno decidere se far partecipare o meno i propri figli. Questo non è coinvolgimento, è una vera e propria intromissione che mina la libertà educativa delle scuole pubbliche”.
Ma il punto più critico riguarda le nuove modalità di conferma degli insegnanti di sostegno a tempo determinato: “Il nuovo decreto consente alle famiglie di chiedere la conferma del docente di sostegno anche se precario, scavalcando chi ha titoli e diritti in graduatoria. Una scelta pericolosa che potrebbe danneggiare sia i docenti che gli alunni”. Secondo la segretaria CGIL, il rischio è duplice: “Da un lato si penalizzano i docenti precari più qualificati, dall’altro si rischia di affidare alunni con disabilità a insegnanti non specializzati. Si apriranno moltissimi contenziosi legali, e ci stiamo già preparando per offrire tutela ai lavoratori danneggiati”. “Questa nuova procedura – aggiunge Cassanelli – comporterà un inevitabile ritardo nelle nomine da parte dell’Ufficio scolastico provinciale. Prima dovranno essere esaminate le conferme, poi simulate le assegnazioni, e solo alla fine si potranno nominare tutti gli altri”. La CGIL si prepara quindi a dare battaglia perchè “senza un’inversione di rotta, a ottobre saremo ancora nel caos. Serve una scuola stabile, non improvvisata”.