Scuola, Cassanelli (Flc Cgil Siena): "Il ministro Valditara non dice il vero, chiuderanno scuole e perderemo personale Ata"

La Toscana assolutamente contraria alla norma nazionale che, riducendo in modo unilaterale gli organici dei dirigenti scolastici, costringe a fare accorpamenti fra istituti

Di Redazione | 16 Febbraio 2023 alle 15:30

La Regione fa ricorso alla Corte Costituzionale contro la norma nazionale che, riducendo in modo unilaterale gli organici dei dirigenti scolastici, costringe a fare accorpamenti fra istituti.
Contro la misura si era già mossa l’assessora all’istruzione Alessandra Nardini, che ha spinto molto per il ricorso e nei giorni scorsi ha incontrato il ministro Valditara spiegando tutta la contrarietà della Toscana al provvedimento. I sindacati restano sul piede di guerra.

“Io vi garantisco che andremo a perdere, in due-tre anni, assisteremo alla chiusura di alcune scuole più piccole e alla perdita del personale Ata, soprattutto collaboratori scolastici”, sottolinea Anna Cassanelli, segretario Flc Cgil Siena.

Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha specificato che sarà una riduzione graduale nei prossimi dieci anni. “Si interverrà solo sulle strutture giuridiche, cioè sulle dirigenze scolastiche, non sulle strutture fisiche. I plessi attuali sono 40.466 e rimarranno 40.466. Gli studenti continueranno ad andare negli stessi luoghi fisici con gli stessi laboratori, le stesse aule, le stesse strutture”, ha spiegato. A variare sarà il numero di scuole in quanto istituti giuridici. A diminuire invece, sarà il numero dei dirigenti “reggenti”, che si occupano di più scuole, con tutte le complessità del caso, che attualmente sono 957. Questo, a detta di Valditara, è un beneficio che porterà il dimensionamento. Il ministro, a quanto pare, punta a eliminare le reggenze, ma per i sindacati questo significa che sono comunque a rischio addetti Ata e docenti oltre ai dirigenti scolastici e altrettanti Dsga.

“Quello che dice il ministro non è vero e può essere credibile solo alle orecchie di chi non conosce il mondo della scuola e che non sa quello che accade quando vengono fatti ridimensionamenti”, aggiunge Cassanelli.



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