Scuole, Cassanelli (Flc Cgil): "In provincia di Siena il 50% rischiano l'accorpamento"

La decisione rischia di minare la qualità della vita nei piccoli comuni di una provincia molto estesa come quella di Siena

Di Redazione | 6 Febbraio 2023 alle 19:45

“Abbiamo 19 scuole su 38 che rischiano di essere accorpate”. A lanciare l’allarme ai microfoni di Siena Tv è Anna Cassanelli, segretario generale della Flc Cgil di Siena. Il 50% degli istituti scolastici della provincia di Siena dunque rischiano di perdere la loro autonomia giuridica a partire dall’anno scolastico 2024-2025.

La prospettiva dell’accorpamento deriva dalla previsione inserita nella manovra di bilancio del governo che alzerebbe da 600 a oltre 900 il numero minimo di studenti affinché un istituto abbia autonomia giuridica, con un proprio preside. A suggerire questa modifica dell’attuale assetto sarebbero le previsioni, tutt’altro che rosee, sulla natalità, sempre più contratta. Se da una parte la ricetta va verso la razionalizzazione, dall’altra il rischio è di istituti difficili da gestire per dirigenti e personale penalizzanti per alunni e famiglie. Non solo, per Cassanelli rischieranno anche quei plessi composti da pochissimi alunni che già adesso fanno fatica a formare almeno una classe.

“La nostra preoccupazione è principalmente rivolta alle aree periferiche, penso a Monticiano, Chiusdino, Radicofani, Radicondoli. Vi faccio l’esempio di Montisi, dove abbiamo una scuola dell’infanzia con 5 bambini; se quell’istituto verrà accorpato quei 5 bambini andranno a fare numero insieme a quelli di un’altra scuola che avrà pochi bambini”.

La decisione dunque andrà a minare la qualità della vita nei piccoli comuni di una provincia molto estesa come quella di Siena.

“Abbiamo un governo che istituisce un ministero della natalità e poi reagisce in maniera così regressiva al calo demografico. Ovviamente questo si ripercuoterà non solo sulle famiglie che non avranno più la scuola nel paese dove abitano, ma anche sul personale dirigente scolastico, ma anche su quello Ata: abbiamo fatto una stima che ne avremo il 20% in meno”.



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