Sequestri e violenze senza un colpevole, i legali: "Si faccia il processo"

I difensori della donna vittima, Massimo Rossi e Carlo Taormina, hanno ripercorso la tragica vicenda e il calvario subito: "Il Procuratore rinvii a giudizio i responsabili. Magistratura non ha difeso la parte offesa"

Di Redazione | 30 Settembre 2020 alle 18:32

Sequestri e violenze senza un colpevole, i legali: "Si faccia il processo"

Si è tenuta oggi alla saletta dei Mutilati in via Maccari la conferenza, tenuti dagli avvocati Massimo Rossi e Carlo Taormina, sul caso del caso di violenza di gruppo, rapimento e stupro – avvenuti in larga parte a Colle di Val d’Elsa – nei confronti di una ragazza, oggi residente nel senese, affidata ad una famiglia di Milano. Un caso giudiziario mai sfociato nella condanna dei responsabili, pur individuati (un primo procedimento si è concluso con l’avvento della prescrizione, che ha confermato il danno subito dalla donna e la sua attendibilità, un secondo filone di indagine su altri episodi del 2012 si è da tempo arenato).

I legali della donna hanno annunciato alcune iniziative prese, ovvero un esposto al CSM, uno alla Procura Generale di Cassazione, una denuncia alla procura di Genova e una richiesta di ispezione ministeriali al ministro della giustizia Alfonso Buonafede, ripercorrendo il calvario umano e giudiziario della donna. Sono state mostrate le impressionanti foto che testimoniano le violenze messe in atto ed è stato rimarcato il fatto che le varie omissioni investigative e la mancata protezione della vittima avrebbero permesso il reiterare gli eventi criminosi.

“Qui parliamo di riduzione in schiavitú sessuale – ha tuonato l’avvocato Taormina – la magistratura se ne è fregata, diventando connivente con i carnefici. Non è un attacco alla magistratura, chi ha sbagliato può rimediare”.

“Va fatto il processo, ci sono elementi oggettivi, dichiarazioni, documenti, incidenti probatori, cartelle cliniche. Non si può negare il processo alla vittima” è l’appello dell’avvocato Massimo Rossi, che ha definito vergognosa la perquisizione a carico della persona offesa , finita a processo per simulazione di reato in relazione a una serie di aggressioni fisiche subite nel 2018. “Chiedo che il procuratore rinvii a giudizio i responsabili” ha ribadito con veemenza Rossi, che ha paragonato il caso a quello di David Rossi, per la fattispecie legata sa distruzione di alcune prove.



Articoli correlati