Si dipanano le nubi sul cielo sopra Gsk. Dopo le ombre d’incertezza sul futuro dei siti produttivi di Rosia e Siena, ieri l’incontro in Regione con azienda, sindacati e istituzioni in cui l’azienda stessa ha presentato il piano industriale con un orizzonte di investimenti dal 2024 al 2026 fino a una proiezione di quello che potrebbero essere gli sviluppi fino al 2030. La multinazionale ha inoltre confermato la tenuta dei siti senesi.
“Ci hanno prospettato un possibile aumento dei volumi verso il 2030 – ha sottolineato Luisella Brivio, segretaria generale della Filctem Cgil Siena – se le situazioni saranno quelle che hanno in prospettiva con questi investimenti e quindi un’eventualità anche di incremento di occupazione per la quale abbiamo chiesto con estrema forza il fatto che si possa puntare alla stabilizzazione degli attuali lavoratori precari. Tra l’altro, sempre come Cgil, abbiamo fatto presente le difficoltà che probabilmente in questa fase sta vivendo il percorso dei vaccini e quindi capire anche se l’azienda sta pensando a delle diversificazioni. Ci è stato detto che stanno ragionando anche in questo per valutare appunto la produzione di farmaci e, quindi, garantire in qualche modo la continuità del dell’occupazione. C’è soddisfazione da un punto di vista generale per avere finalmente avuto dei dati un attimino più più concreti e soprattutto presentati in una sede istituzionale”.
C’è poi il capitolo legato alle 270 uscite volontarie che erano state previste e annunciate dall’azienda a fine novembre. La richiesta in tal senso è stata quella di comprendere cosa potrebbe succedere nel caso in cui non si raggiungesse il numero previsto.
“L’azienda si è detta fiduciosa di raggiungere questo numero in quanto ad oggi sono 170 le uscite e ce ne sono un’ottantina ancora in fase di vaglio – ha specificato Brivio -. Però abbiamo strappato l’impegno, insieme alla Regione, che comunque sia, una volta che sarà chiuso questo percorso, cioè prima che di fatto venga ufficializzata la chiusura, ci dovremo rincontrare sul tavolo regionale per le valutazioni comuni ferma restando la volontarietà. Ci auguriamo che questo impegno poi venga mantenuto nel momento in cui terminerà il percorso che, ad ora, è stato indicato nella data del 30 di giugno”.