Sicurezza: le proposte del movimento Per Siena

Intervento di Roberto Nesticò, esperto di sicurezza

Di Redazione | 20 Febbraio 2023 alle 9:15

Sicurezza: le proposte del movimento Per Siena

Occorre creare un sistema sicurezza disegnato sulle necessità del cittadino: questa è una delle priorità del movimento Per Siena. Obiettivi sono la sicurezza integrata, lo scambio informativo e logistico-operativo tra le forze di polizia finalizzate a garantire il decoro urbano, la fruibilità del territorio nonché l’inclusione sociale.

Seguendo le recenti normative, serve allora dare piena efficienza a un “tavolo” o “gruppo” per il coordinamento comunale della sicurezza urbana che coinvolga più parti: oltre le forze di polizia anche associazioni di categoria, gruppi di cittadini, finanche sindaci dei comuni limitrofi, scuole, associazioni di volontariato, nell’ottica di una completa attuazione del concetto di “area vasta”. A tale organo compete il compito di affiancare progetti di riqualificazione della polizia locale, promuovendone la formazione in ragione dell’effettivo impiego: dalle necessità quotidiane sino all’introduzione di brevi sessioni informative sulla psicologia e comunicazione nelle relazioni con particolari categorie di utenti.

Per il presidio del territorio, Per Siena intende valutare l’impiego di mezzi idonei (camper-ufficio mobile) da far stazionare per periodi prolungati presso i punti nevralgici del territorio ed in modo tale da garantire la migliore condizione operativa per gli agenti coniugata alla migliore visibilità e fruibilitá da parte dei cittadini in ottica preventiva e repressiva (facilitare il contatto tra gli utenti e la Polizia locale in attuazione del concetto di prossimità).

Bisogna prevedere anche il ricorso alla fidelizzazione del rapporto cittadino-polizia locale, mediante l’istituzione del vigile di quartiere, impegnato sul fronte della raccolta di notizie info-operative utili nella materia di cui si tratta. In questo contesto complessivo, è necessario impegnarsi sul fronte degli strumenti da porre a disposizione della polizia locale, ad esempio garantendo agli operatori l’accesso alle banche dati gestite dal Ministero degli interni (attualmente negata, con gravi ripercussioni sulla sicurezza dei controlli). Infine occorre proseguire sul programma di installazione delle telecamere per la sorveglianza urbana e la sostituzione degli apparecchi meno efficaci con altri di nuova generazione e maggiori potenzialità.



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