Nel 2024 la provincia di Siena ha registrato un totale di 151 reati ambientali, che hanno portato a 117 denunce, un arresto e 23 sequestri. Questi numeri collocano Siena al 58° posto su 107 province italiane, secondo il portale Noecomafia di Legambiente, che monitora costantemente l’illegalità ambientale a livello nazionale.
Gran parte di queste infrazioni — ben 66 casi — riguarda il ciclo del cemento illegale, settore in cui Siena si distingue a livello regionale, posizionandosi subito dopo Livorno e al 27° posto a livello nazionale. Si tratta di abusi edilizi, escavazioni non autorizzate e interventi sul territorio che, spesso, alterano irreversibilmente il paesaggio.
Il totale di 151 reati comprende anche altre tipologie di infrazioni ambientali, tra queste, Siena si colloca al 62° posto per reati legati al ciclo dei rifiuti, all’89° per la tutela della fauna, al 46° per gli incendi boschivi e registra infrazioni anche nel campo degli illeciti in agricoltura. Questi dati mostrano come la pressione ambientale sul territorio senese sia diffusa e articolata su più fronti.
Per avere un quadro più ampio è utile considerare la situazione a livello regionale: nel 2024 la Toscana ha totalizzato 2.587 reati ambientali, segnando un incremento dell’11,6% rispetto all’anno precedente. Questo corrisponde a una media di circa sette reati al giorno, che pone la regione al sesto posto nella classifica nazionale.
I settori più colpiti in Toscana sono sempre quelli del cemento illegale, con ben 1.107 infrazioni, seguiti dalla gestione dei rifiuti (602 casi) e dai reati contro gli animali (493 casi). Nonostante gli sforzi di controllo e prevenzione, queste cifre evidenziano come le illegalità ambientali siano ancora un fenomeno diffuso, che coinvolge tanto le aree urbane quanto i territori rurali, compresa la provincia di Siena.