Siena Jazz, debito da 1 milione e 250mila euro e corsi in perdita. Fabio: "Situazione complessa"

Faccia a faccia lungo e denso di argomenti quello tra il sindaco Nicoletta Fabio, la governance e i docenti del Siena Jazz. Perdite economiche e di iscrizioni, si punta a un piano di rilancio

Di Redazione | 28 Agosto 2023 alle 20:00

La ritmata musica del Jazz diventa un frastuono fatto di numeri e bilanci da risanare. È stato un faccia a faccia lungo e denso di argomenti quello tra il sindaco Nicoletta Fabio, la governance e i docenti del Siena Jazz. “E’ stato un incontro molto partecipato e lungo – ha detto Nicoletta Fabio – il primo obiettivo da parte mia è quello di creare un dialogo tra tutte le componenti. La situazione è complessa, spero di aver dato un mio iniziale contributo. Cè un debito importante da risanare”.

Il direttore amministrativo dell’accademia Mauro Cianti ha esposto le problematiche economiche in cui il Siena Jazz naviga da ormai molti anni. Si parla infatti di un debito di circa 1 milione e 250mila euro maturato nei confronti delle banche, dei fornitori e dei dipendenti nel corso di oltre 10 anni. Un buco difficile da risanare anche perché il Siena Jazz, come ha illustrato il direttore Cianti, è in perdita con gran parte dei corsi che propone. Particolare attenzione è stata posta sui corsi preaccademici che sarebbero in perdita di circa 70mila euro. Proprio questi sarebbero i percorsi formativi che la governance starebbe valutando di tagliare, insieme anche ad una sospensione dell’orchestra per bambini Peter Pan che però non rappresenterebbe un problema in termini di utili. Più sostanziosa la perdita che deriva dai corsi accademici biennali e triennali rispettivamente di 400 e 380 mila euro.

Questi però sono corsi su cui la governance ha deciso fortemente di puntare presentando un piano di rilancio suddiviso in 7 punti per attrarre nuovi studenti dato che i numeri sono in calo, nel triennio è infatti registrato un -23% di iscrizioni. Durante l’incontro i docenti, fortemente addolorati per la situazione, hanno messo in luce la grave perdita che sarebbe per la scuola e i suoi studenti adottare il taglio di corsi e hanno evidenziato l’impossibilità che hanno riscontrato negli scorsi mesi, di aprire un dialogo con la governance della scuola.

F.M.



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