Siena, la mostra di Codeghini trasforma Santa Maria della Scala, ChigianArtCafé e Inner Room in un percorso multisensoriale

Un viaggio tra rumore, silenzio e arte contemporanea

Di Simona Sassetti | 11 Luglio 2025 alle 16:00

NoiSe >< Derive, l’arte del rumore invade Siena. Un viaggio tra suono, spazio e percezione, che mette insieme installazioni, video, sculture e performance in tutte le sue sfumature. La mostra di Gianluca Codeghini ha trasformato tre luoghi simbolo di Siena in tappe di un’esperienza immersiva.

Il progetto, inserito nel Chigiana International Festival & Summer Academy 2025, nasce dalla collaborazione fra il complesso museale del Santa Maria della Scala e l’Accademia Musicale Chigiana. “È la prima volta che lavoriamo così strettamente con la Chigiana – ha spiegato Chiara Valdambrini, direttrice del Santa Maria della Scala –. È stato emozionante mettere insieme due fucine che si occupano di ricerca, arte e musica. Un processo che si discosta dalle nostre linee abituali, ma che ci ha convinti subito”.

Curata da Stefano Jacoviello, la mostra esplora il tema della “deriva” attraverso tre declinazioni del rumore: il rumore bianco tra l’ex Refettorio e i Magazzini della Corticella del Santa Maria della Scala, il rumore nero al ChigianArtCafé di Palazzo Chigi Saracini, e il rumore rosa nello spazio Inner Room, in zona Toselli.

Opere e installazioni invitano il pubblico a interrogarsi sul rapporto tra suono, corpo e silenzio, portando avanti la ricerca di Codeghini su polveri sonore, interruzioni cognitive e micro-vibrazioni che diventano materia artistica. La mostra è visitabile tutti i giorni al Santa Maria dalle 10 alle 19, al ChigianArtCafé dalle 11:30 alle 20, e a Inner Room dal lunedì al venerdì 10-13 e 15-19, il sabato solo la mattina. Un’occasione per vivere Siena attraverso un linguaggio nuovo, capace di stimolare i sensi e di spostare i confini della percezione.

Simona Sassetti

Nasce a Siena nel 1991, lavora a Siena Tv dal 2016. Ha scritto prima sul Corriere di Siena, poi su La Nazione. Va pazza per i cantanti indie, gli Alt-J, poi Guccini, Battiato, gli hamburger vegani, le verdure in pinzimonio. È allergica ai maschilismi casuali. Le diverte la politica e parlarne. Ama il volley. Nel 2004 ha vinto uno di quei premi giornalistici sezione giovani e nel 2011 ha deciso di diventarlo



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