La presenza di donne in quasi tutte le professioni e in politica è ormai consolidata, ma non si placa la polemica sulle quote di genere. La stessa presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha sempre espresso parere negativo sulle “quote rosa” in nome, invece, della logica del merito. In occasione della “Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza”, durante l’iniziativa di Toscana Life Sciences, è stata l’assessore Barbara Magi ad attaccare il principio delle quote di genere che garantiscono la partecipazione femminile nei cda delle aziende e nelle liste elettorali a vario livello.
La stessa giunta senese è basata sulle disposizioni sulla parità di genere nelle giunte dei comuni sopra ai 3.000 abitanti che prevedono (comma 137 dell’art.1 della legge n.56/14) che nessuno dei due sessi possa essere rappresentato in misura inferiore al 40 per cento. Accanto alla sindaca Fabio, troviamo la stessa Barbara Magi, Micaela Papi e Vanna Giunti. Ma per Magi “chi si merita di raggiungere certi traguardi lo deve fare indipendentemente dal fatto che sia un uomo o una donna, se abita da una parte o da un’altra dell’Italia – aggiunge-. Alla base di tutto ci deve essere la riconquista del merito. Noi donne, una volta che abbiamo raggiunto un’uguaglianza, stabilito che siamo uguali agli uomini in tutto e per tutto, non dobbiamo cercare corsie preferenziali per affermare quello che siamo. In politica ad esempio – sottolinea Magi -, continua il discorso delle quote rosa, così come in tanti posti di lavoro si cerca il bilanciamento fra uomini e donne. Io credo invece che le donne debbano combattere perché ci sia la corsia per arrivare ad avere successo attraverso il merito”.
Per Magi quindi è il merito che conta, resta il fatto che la battaglia di genere in politica è passata anche attraverso le leggi elettorali con strumenti paritari che non possono essere descritti solo come quote “rosa”, quanto di necessaria cultura paritaria. Necessità che nelle società quotate e partecipate (e in politica) ha contribuito ad un parziale riequilibrio.