Siena non dimentica il dramma della Shoah, il sindaco ricorda in Sinagoga gli ebrei deportati

Proprio in questa giornata è stata esposta una lettera che scrisse e inviò il 26 Gennaio 1946 al rabbino di Siena il nonno di Liliana Segre, l'avvocato Alfredo Foligno, per ritrovare il padre della Senatrice a vita, anch'esso deportato ad Auschwitz-Birkenau

Di Redazione | 27 Gennaio 2023 alle 19:04

Il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche dell’Armata Rossa abbatterono i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz. Da quel momento tutto il mondo perse la sua innocenza e dovette fare i conti con la tragedia della Shoah. Per celebrare questo giorno di liberazione e ricordare gli ebrei deportati della città e del mondo, l’Amministrazione comunale di Siena questa mattina è andata a far visita alla Sinagoga in vicolo delle Scotte, il luogo più solenne dove ricordare perché nessuno dimentichi la dolorosa e tragica pagina dell’Olocausto.

“Non dobbiamo mai abbassare la guardia, specialmente in una società che va così veloce e che dimentica così in fretta il nostro passato. Credo che sia necessario mettere sempre dei punti fermi e dei momenti per riflettere. Il nostro passato è pieno di tante cose, purtroppo anche di questa vergogna assoluta, che riguarda anche noi”, ha detto il sindaco De Mossi.

La Shoah è un monito per tutte le generazioni  – ha aggiunto Lamberto Piperno Corcos della Comunità Ebraica di Siena -. La Shoah ha delle caratteristiche uniche, che possiamo riassumere nella dimensione numerica, nella mancanza di una connotazione geografica, non c’era via di scampo, perchè la persecuzione era di tipo razziale, non religioso”.

Proprio in questa giornata è stata esposta una lettera che scrisse e inviò il 26 Gennaio 1946 al rabbino di Siena il nonno di Liliana Segre, l’avvocato Alfredo Foligno, per ritrovare il padre della Senatrice a vita, anch’esso deportato ad Auschwitz-Birkenau.



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