40 anni fa esatti il Barone Rampante scelse Siena, per chissà quale dei destini incrociati, per alzarsi in volo verso il cielo. 40 anni fa esatti moriva al Santa Maria della Scala Italo Calvino lasciando un vuoto, mai più colmato abbastanza, nella letteratura italiana. Lo scrittore si era sentito male nella sua casa a Castiglione della Pescaia e poi ricoverato nell’antico spedale prima dell’ultimo saluto nella sala del Pellegrinaio. Prima di lasciarci, tutti, come Palomar a guardare le stelle nella ricerca della scia del suo ultimo volo in cielo.
40 anni dopo, proprio all’interno del Santa Maria della scala, un’iniziativa per ricordare uno dei più grandi scrittori del novecento.
“Questo è proprio il luogo dove si tennero le esequie – spiega Chiara Valdambrini, direttrice del Santa Maria della Scala, dalla Sala del Pellegrinaio – perché mentre il nostro straordinario Italo Calvino scriveva le sue Lezioni Americane ebbe un malore, si sentì poco bene e fu quindi trasportato proprio qua al Santa Maria della Scala e dopo un momento dove sembrava essersi ripreso invece la situazione peggiorò e quindi qui morì. Siamo nella sala che maggiormente rappresenta a noi questo momento però per noi diventa un viatico verso la celebrazione che faremo domani proprio qui al Santa Maria della Scala in sala Sant’Ansano alle 16:30 dove racconteremo il rapporto che Italo Calvino ebbe con Fausto Melotti attraverso la presentazione del catalogo della mostra che fu ospitata qui proprio nel 2023. Sarà un modo per riprendere le fila di quanto sia stato lo straordinario lascito che Italo Calvino ci ha fatto”.
Si terrà Sabato 20 settembre la presentazione del volume Fausto Melotti. In leggerezza | Un omaggio a Italo Calvino, a cura di Michelina Eremita e pubblicato da Silvana Editoriale.
Il libro costituisce il catalogo della mostra omonima ospitata al Santa Maria della Scala nel 2023, nata per celebrare l’incontro ideale tra due protagonisti della cultura del Novecento: Fausto Melotti, scultore e poeta della forma, e Italo Calvino.
Il legame tra i due autori si costruisce attorno a concetti condivisi come leggerezza, rapidità, esattezza, visibilità, molteplicità e coerenza, i sei valori che Calvino scelse per le sue Lezioni americane e che descrivono con sorprendente precisione anche l’universo artistico di Melotti.
Due visioni affini, capaci di abitare lo spazio dell’astrazione con equilibrio, rigore e immaginazione.