Due giorni di lunghe file nel Cortile del Podestà. Centinaia di persone in attesa per un posto in platea, il desiderio di esserci, di far parte di una stagione che ancora deve cominciare ma che già porta con sé numeri da record. La stagione 2025-2026 dei Teatri di Siena nasce sotto il segno dell’entusiasmo: 600 abbonamenti venduti in pochissime ore, un primato mai raggiunto prima, con un tasso di rinnovi che supera il 90% e tantissime nuove adesioni.
Il debutto è fissato per il 24 ottobre con Magnifica Presenza, ma il clima è già quello delle grandi occasioni. A raccontarlo è il direttore artistico Vincenzo Bocciarelli, che non nasconde la sua emozione:
“Si sente, eccome se si sente questa attesa – racconta –. È un calore che cresce giorno dopo giorno, che arriva direttamente dalla città. Ieri abbiamo aperto la prevendita nei nostri punti vendita in teatro, oggi anche in altri luoghi della città e online. C’è stato un vero e proprio assalto, al di sopra delle nostre aspettative: lunghe file, tantissime persone che hanno voluto subito confermare la loro presenza. E io, insieme a tutti noi dei Teatri di Siena, non vedo l’ora di accoglierle a braccia aperte”.
Il cuore del successo è il Sipario Rosso, l’abbonamento principale con i 20 titoli triplicati su tre repliche (venerdì e sabato alle 21, domenica alle 17). Ma non è tutto: c’è anche il Sipario Blu, la sezione Extra Sipario e i grandi appuntamenti del Gran Galà delle Arti Sceniche, che quest’anno porteranno a Siena anche Siena Incanta, spettacolo di magia e illusionismo in programma il 20 e 21 dicembre ai Rinnovati.
E adesso lo sguardo è tutto sul 24 ottobre: “Ci siamo, motore… azione! – esclama Bocciarelli –. La nostra Overture si apre con il Red Carpet alle 19.30, come lo scorso anno, ma con un tema nuovo: un abbraccio tra cinema e teatro, teatro e cinema. Inauguriamo con Magnifica Presenza di Ferzan Özpetek. Stiamo lavorando per averlo nostro ospite, anche se in questi giorni è impegnato nella promozione mondiale del suo nuovo film. Sul palco avremo Tosca D’Aquino e altri attori meravigliosi, per uno spettacolo che racconta uno spaccato di grande contemporaneità”.
La stagione non è solo spettacolo, ma anche viaggio simbolico: “Lo scorso anno siamo partiti dall’acqua, dall’immersione del veliero in quel grande musical che ha aperto la stagione. Quest’anno partiamo dalla terra, dalle radici della nostra cultura. Radici che danno vita a un albero che vuole spingerci verso l’alto, verso la conoscenza. Ecco allora i grandi autori e i grandi registi che ci accompagneranno: Peter Stein con Crisi di nervi, una splendida opera cecoviana, Moni Ovadia, Gabriele Lavia e tanti altri. Un teatro che sia cultura, conoscenza, ma anche leggerezza e sorriso”.
Il direttore insiste su una visione che va oltre il palco: “Io voglio che il teatro sia un luogo aperto a tutti, un luogo dell’amore vero. In questo momento storico ne abbiamo bisogno più che mai. Dal teatro può nascere un battito che si espande, un’energia che emoziona, commuove, fa ridere, alleggerisce il peso della quotidianità. È una tavolozza piena di colori, che parla a tutti: agli spettatori più appassionati e a chi si avvicina per la prima volta. Perché il teatro è condivisione, è una lacrima che scende su una guancia, è una risata che ci libera, è un abbraccio che rimane”.