Siena volta pagina: addio a Beko, al via il rilancio industriale di viale Toselli

Domani in Consiglio comunale l’approvazione dello Statuto della Sviluppo Industriale Siena srl e il nuovo piano per la riconversione dell’area storica. Comune pronto a investire e attrarre aziende sostenibili, tra riqualificazione e tutela del territorio

Di Redazione | 26 Novembre 2025 alle 11:30

Siena volta pagina: addio a Beko, al via il rilancio industriale di viale Toselli

Domani cessa definitivamente la produzione Beko a Siena che coinvolge 299 lavoratori e in Consiglio comunale sarà discussa l’acquisizione della partecipazione e l’approvazione dello Statuto di Sviluppo Industriale Siena srl. La società, nata dopo l’acquisizione dell’ex area Beko da parte di Invitalia, vedrà il Comune di Siena detenere una partecipazione del 20% nel capitale sociale.

Questa mattina si è nuovamente riunita la Commissione Statuto e Regolamenti, presieduta da Lorenza Bondi, insieme alla Commissione Programmazione Bilancio e Affari Generali guidata da Orazio Peluso. Nel corso della seduta, il vicesindaco Michele Capitani ha illustrato il piano economico e ha ribadito alcuni punti dello Statuto, anticipati nei giorni scorsi da Radio Siena Tv. L’amministrazione comunale dovrà esprimere il proprio parere e dare il via libera a questo importante documento. Numerosi commissari di maggioranza e minoranza erano presenti e hanno posto domande per ottenere chiarimenti su vari aspetti, tra cui la questione della bonifica e il monitoraggio della falda acquifera, l’effettiva importanza strategica dello stabile per il Comune e la situazione dei futuri investitori.

Investimenti e piano finanziario: il rilancio dell’area

Il cuore dell’operazione ruota attorno al complesso di viale Toselli, luogo simbolo dell’industria senese che negli ultimi decenni ha visto alternarsi Ignis, Emerson, Ultravox, Whirlpool e infine Beko. Il passaggio di consegne fra Beko e il nuovo soggetto pubblico-privato ruota attorno a un’operazione finanziaria molto articolata. Invitalia, dopo una minuziosa due diligence su temi legali, tecnici e ambientali, ha regolarizzato alcune criticità urbanistiche, acquistando l’intero complesso di viale Toselli al prezzo di 4,7 milioni di euro. Contestualmente, è stato stipulato un contratto di locazione con Beko, che resta in carica fino al 31 dicembre 2027 e si fa carico degli interventi di bonifica, il cui completamento è previsto per la stessa data. Il piano di ripristino prevede investimenti per 2,64 milioni di euro, destinati a opere come il rifacimento del tetto (1,1 milioni), la rimozione delle coperture (1,3 milioni) e la gestione degli impianti di monitoraggio della falda (240mila euro). L’intera spesa sarà suddivisa tra i soci, con il Comune di Siena chiamato a coprire il 20%, pari a 528mila euro, attraverso un finanziamento in conto futuro aumento di capitale. La dirigente delle Risorse finanziarie comunali, Federica Caponi, ha confermato che l’impegno complessivo di Palazzo Pubblico sarà di circa 1,7 milioni di euro che con i rientri arriverà a circa 1,2 milioni di euro. Il piano trova equilibrio grazie sia agli apporti dei soci sia ai flussi garantiti dal contratto di locazione con Beko: sono previsti introiti per 3,05 milioni di euro fino al 2027, coprendo così la fase più onerosa degli interventi e assicurando la sostenibilità economica dell’operazione in un totale del progetto di oltre 8 milioni di euro (con ulteriori 960mila euro dallo Stato).
Il vice sindaco Michele Capitani ha voluto rimarcare il peso dell’investimento: “Ho seguito personalmente la situazione. A mio avviso questo è il miglior modo per arrivare ad una nuova industrializzazione del sito. È ancora presto per parlare di un affitto commerciale dell’immobile: sicuramente non sarà più di un milione e settecentomila euro all’anno, ma puntiamo ad abbassarlo a 700mila euro. Tutto dipenderà dal nuovo soggetto industriale”.

Bonifica e riqualificazione: priorità ambientale

Un elemento centrale emerso dal dibattito è la tutela ambientale. La bonifica della falda, affidata annualmente a Beko in collaborazione con Arpat, mira alla completa rimozione degli inquinanti entro il 31 dicembre 2027, periodo nel quale sarà comunque possibile proseguire le attività produttive sul sito. L’intervento di rimozione dell’amianto e la riqualificazione del tetto sono previsti in tempi brevi, grazie anche alla dotazione finanziaria già disponibile e all’impegno condiviso con Invitalia.

Il nuovo Statuto: governance e flessibilità

La Sviluppo Industriale Siena srl nasce con l’obiettivo di gestire, valorizzare e sviluppare immobili produttivi, con particolare attenzione all’area simbolo di viale Toselli. Lo Statuto, che sarà sottoposto al voto del Consiglio, prevede una governance inizialmente affidata a un amministratore unico, Domenico Tudini, con la possibilità di ampliare l’organo amministrativo in futuro. Il controllo contabile sarà garantito da un sindaco revisore unico. La durata della società è fissata fino al 2050, con la possibilità di proroghe o scioglimenti anticipati, e la sede legale sarà a Roma.
Il documento, redatto in modo elastico, consente le modifiche solo in accordo tra le parti e in conformità al codice civile. Le quote potranno essere trasferite liberamente tra i soci, ma eventuali cessioni dovranno rispettare il diritto di prelazione. L’obiettivo è dare massima flessibilità all’assetto societario, affinché la struttura possa adattarsi a esigenze future o a nuovi scenari industriali. Come sottolineato dalla presidente Lorenza Bondi, “è importante anche la natura dell’atto, che sarà flessibile e potrebbe diventare un modello anche per altre situazioni simili. Non ha solo una valenza pratica, ma rappresenta un modello di lavoro. La società avrà una durata a lungo termine, garantendo così la presenza della parte pubblica”.

Prospettive industriali e interrogativi urbanistici

Il futuro di viale Toselli si gioca ora sulla capacità di attrarre nuovi soggetti imprenditoriali. “Attualmente ci sono potenziali aziende interessate. I settori di riferimento sono l’economia circolare, i comparti strategici della difesa oltre ad altre proposte provenienti dal territorio. Occorre ancora sfruttare appieno il nuovo veicolo societario per individuare rapidamente una soluzione che sia però una garanzia per tutti”, ha spiegato Capitani. Il vice sindaco però è stato chiaro: “La priorità è che non si tratti di progetti industriali ad alto impatto ambientale o acustico”. La superficie disponibile è ampia, 43 mila metri quadrati, e può rappresentare un’occasione per creare un polo di aggregazione industriale, a condizione che gli insediamenti siano sostenibili.
Non sono mancati, però, i rilievi critici e costruttivi. Il commissario Alessandro Masi ha evidenziato che il Comune non conterà niente con il 20% perchè nei cda “per avere voce in capitolo serve almeno il 30%” mentre Adriano Tortorelli ha sottolineato che “va bene andare avanti e una reindustrializzazione, ma pensare che quel luogo possa essere ancora un polo multi industriale stiamo programmando un problema per la zona. Dobbiamo essere consci che il risvolto della medaglia porterà gravi problemi nell’assetto del territorio. Stiamo lavorando al Piano Strutturale sognando il futuro e poi non pensiamo a questi problemi. Il lavoro è una priorità, ma anche una buona organizzazione urbanistica e di mobilità”. Capitani ha condiviso le preoccupazioni, richiamando la necessità di un impegno sinergico di Regione e Governo per migliorare la zona.

Un modello per il futuro

L’operazione Sviluppo Industriale Siena srl rappresenta un banco di prova per l’amministrazione e per il tessuto produttivo locale. Con la cessazione della produzione della Beko, si chiude una stagione industriale storica per la città di Siena che ha scritto pagine memorabili dal dopoguerra ad oggi, ma ora si apre una fase di transizione e rilancio che chiama in causa istituzioni, investitori e cittadini. “Servirà avere un atteggiamento compatto di tutte le istituzioni con sinergie per trovare la migliore soluzione”, ha ricordato Lorenza Bondi. Tutti i commissari hanno votato all’unanimità il documento.

Adesso le decisioni passano al Consiglio comunale, con la consapevolezza che la sfida sarà quella di coniugare sviluppo industriale, tutela dell’ambiente e sostenibilità urbanistica. Siena si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua tradizione produttiva.



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