Sparito nel nulla da giorni tecnico informatico brasiliano a Torrita di Siena per un corso di aggiornamento

Non si hanno più tracce di un tecnico brasiliano di 36 anni dal 18 novembre. Il 21 non si presenta a lavoro e scattano le ricerche, allertate forze dell'ordine, Farnesina e Interpol. E' stato visto da un collega prendere un treno verso Roma

Di Redazione | 28 Novembre 2022 alle 20:15

Fitto mistero intorno alla sparizione di Adriano Alves Jacintho, cittadino brasiliano di 36, dipendente della Cassioli Brasile, scomparso nel nulla dopo essere giunto nel senese per un corso di aggiornamento. Le sue ultime tracce risalgono a venerdì 18 novembre, quando è stato avvistato mentre usciva dalla sede di Torrita della Cassioli di Guardavalle, verso le 17.30. Da lì il buio più totale. Si indaga da giorni sulla sua sparizione improvvisa, denunciata ai Carabinieri di Torrita dall’azienda, che lo ha aspettato invano lunedì scorso, 21 novembre, a lavoro. La denuncia è stata inoltrata anche al ministero degli Affari Esteri del Brasile

Di lui non si sono rinvenute tracce di alcun tipo, nemmeno dentro la stanza che aveva preso in un albergo a Torrita per il soggiorno. Si sa invece che l’auto noleggiata, una Panda rossa, è stata trovata nei giorni scorsi presso la stazione di Chiusi, da dove pare abbia preso un treno direzione Roma. C’è preoccupazione intorno al destino dell’uomo, che non aveva fatto filtrare sospetti di alcun tipo su eventuali fughe o altro, si teme però che possa essergli accaduto qualcosa di spiacevole.

“Lunedì mattina non si è presentato a lavoro, aveva abbandonato da venerdì sera l’albergo e sono scattate le indagini del caso – ci spiega Carlo Cassioli, presidente Cassioli Group – pensiamo che abbia preso un treno, è stato visto da un collega dirigersi verso Roma, tutti i weekend usava fare delle gite nelle città vicine come turista. Ci siamo messi in moto, lavoriamo anche con l’Interpol e la Farnesina, ci stiamo impegnando al massimo per avere buone notizie prima possibile, al momento non abbiamo novità nemmeno da ospedali che possano darcene di brutte”.

 



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