Sport senza barriere: Siena celebra la giornata degli sport paralimpici

Al Palasport oltre 750 studenti e quindici discipline per abbattere stereotipi e costruire una cultura dell’inclusione

Di Simona Sassetti | 2 Ottobre 2025 alle 17:00

Una giornata per abbattere ogni barriera, fisica e culturale. Il Palasport di Siena ha ospitato la Giornata degli sport paralimpici, un evento che ha trasformato l’impianto cittadino in un grande laboratorio di inclusione e partecipazione. Quindici discipline sportive paralimpiche, oltre 750 studenti fra istituti comprensivi e scuole superiori, associazioni del terzo settore e protagonisti del movimento sportivo hanno dato vita a un appuntamento unico, promosso dal Comitato Italiano Paralimpico – sezione di Siena e da All Inclusive APS, con il patrocinio del Comune.

Al fianco degli organizzatori erano presenti Massimo Porciani, presidente del CIP Toscana e vicepresidente vicario del Comitato nazionale, Tommaso Franchi in veste di padrino della giornata e l’atleta paralimpico senese Matteo Betti, simbolo di determinazione e successo nel mondo della scherma. “Da un lato – ha spiegato Porciani – permettono alla società di conoscere davvero le potenzialità sportive delle persone disabili, superando stereotipi e immagini limitanti. Dall’altro offrono a chi vive una disabilità la possibilità di provare diverse discipline e scoprire magari un talento nascosto, guadagnando autostima e indipendenza. Che sia il tiro a canestro, la scherma o le bocce, qui possono nascere percorsi di crescita straordinari”.

Lorenzo Lorè assessore allo sport del Comune di Siena, ha sottolineato l’importanza di ospitare un evento di questo tipo: “Mancava da troppo tempo un’iniziativa così nella nostra città. Abbiamo coinvolto tutti gli istituti comprensivi e le scuole superiori proprio per permettere a ragazze e ragazzi di età ed esperienze diverse di confrontarsi con un mondo che spesso conoscono poco. La disabilità non è un limite ma una caratteristica, e giornate come questa aiutano a comprenderlo concretamente”.

Anche l’assessora alle politiche sociali Michaela Papi ha evidenziato il valore culturale ed educativo della giornata: “Non è solo sport, ma un’occasione di crescita. Guardandoci intorno vediamo quanta resilienza umana ci sia e impariamo che la diversità è una risorsa. Mi auguro che questa giornata lasci un segno profondo e insegni a non arrendersi mai di fronte agli ostacoli, trasformando i limiti in opportunità”.

Il delegato del CIP Siena, Simone Marradi, ha raccontato come si è articolata la giornata: “Abbiamo dodici discipline presenti, con atleti e tecnici che offrono dimostrazioni e coinvolgono il pubblico. Tutti possono cimentarsi e anche provare la versione paralimpica di uno sport: sedersi in carrozzina e tirare di scherma, ad esempio, aiuta a capire le difficoltà reali e allo stesso tempo le straordinarie capacità di questi atleti. Per i più giovani è una lezione preziosa: la disabilità non è un limite, è semplicemente una caratteristica”.

Il protagonista più atteso, Matteo Betti, ha ribadito l’importanza di momenti come questo per diffondere la cultura paralimpica: “È fondamentale dimostrare che a Siena lo sport paralimpico è vivo, funziona e offre opportunità per tutti. Per molti ragazzi è il primo contatto con questa realtà e può essere l’inizio di un percorso. Il mio ruolo oggi è accompagnarli a provare vari sport: è bellissimo vederli divertirsi, anche chi all’inizio è titubante finisce col sorridere. Questo è lo spirito giusto”.

La giornata si è conclusa con la premiazione di atleti e tecnici che si sono distinti nel mondo paralimpico locale, un modo per riconoscere l’impegno quotidiano di chi lavora per rendere lo sport sempre più accessibile e inclusivo.

Simona Sassetti

Nasce a Siena nel 1991, lavora a Siena Tv dal 2016. Ha scritto prima sul Corriere di Siena, poi su La Nazione. Va pazza per i cantanti indie, gli Alt-J, poi Guccini, Battiato, gli hamburger vegani, le verdure in pinzimonio. È allergica ai maschilismi casuali. Le diverte la politica e parlarne. Ama il volley. Nel 2004 ha vinto uno di quei premi giornalistici sezione giovani e nel 2011 ha deciso di diventarlo



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