Stop alle sagre 2020, 9 Comuni rispondono all'appello di Confesercenti e Confcommercio

Rapolano, Sarteano, Cetona, Asciano, Sovicille, Torrita, San Quirico, Montepulciano e Monteroni d’Arbia hanno recepito la richiesta delle associazioni di categoria

Di Redazione | 16 Luglio 2020 alle 13:09

Stop alle sagre 2020, 9 Comuni rispondono all'appello di Confesercenti e Confcommercio

“La Toscana, e la provincia di Siena in particolare, stanno dimostrando la giusta presa di coscienza nei confronti delle imprese di somministrazione alimenti. Gli importanti segnali di questi giorni lo confermano”.

Così Confesercenti e Confcommercio Siena tornano sul tema delle sagre, oggetto di un appello congiunto lanciato il mese scorso che ha trovato recenti e rilevanti riscontri. Tre giorni fa il Consiglio Regionale Toscano ha approvato una legge di integrazione al Codice regionale del Commercio, con la quale vengono fissati nuovi e più stringenti limiti all’effettuazione di manifestazioni gastronomiche all’aperto: oltre a non poter superare i dieci giorni consecutivi, da ora in poi non potranno neppure andare oltre i due week end in successione. La misura contenuta nella legge di prossima pubblicazione sarà comunque già superflua per il 2020 in buona parte della provincia di Siena: 9 Amministrazioni comunali infatti hanno già espressamente risposto all’appello congiunto con cui le associazioni di categoria chiedono la sospensione delle sagre per tutto l’anno in corso. “Rapolano, Sarteano, Cetona, Asciano, Sovicille, Torrita, San Quirico, Monteroni d’Arbia sono i Comuni che hanno già comunicato di aver recepito la richiesta – informano Confesercenti e Confcommercio – Sovicille ha annunciato di voler consultare le associazioni del proprio territorio, mentre l’analoga consultazione avvenuta a Montepulciano è già  approdata alla saggia decisione di rinuncia. Non va dimenticata inoltre la sensibilità espressa nel capoluogo da parte delle Contrade”.

“Ricordiamo che  In provincia di Siena le sagre, più o meno esplicite, sono mediamente un fenomeno da più di mille giornate annue di somministrazione alimenti e bevande: un fenomeno che normalmente crea difficoltà alla nostra categoria, soprattutto in certi Comuni e  che in una fase come questa avrebbe un peso esponenziale”. Per questo Confesercenti e Confcommercio Siena apprezzano sia il passo compiuto dalla Regione Toscana, sia la presa di posizione dei primi 9 comuni senesi: “ci auguriamo che a questi presto si aggiungano anche gli altri – concludono – e che per il 2021 si possa avviare per tempo una programmazione ispirata non solo alla nuova legge regionale, ma anche ad una valutazione sagra per sagra che ne leghi la fattibilità ad  effettive basi di merito o legame col territorio”.

 



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