Tappa senese del Giro d'Italia, Brocci: "L'Eroica messa alla porta: non graditi in casa nostra"

Scoppia la polemica da parte di Brocci sull'esclusione dell'Eroica dall'organizzazione della tappa

Di Redazione | 26 Marzo 2021 alle 14:30

Tappa senese del Giro d'Italia, Brocci: "L'Eroica messa alla porta: non graditi in casa nostra"

“Sappiatelo tutti: l’ Eroica in simboli è stata messa, neanche gentilmente, alla porta; maglie, addobbi, riferimenti, tutti fatti togliere da diktat, da remoto perché anche al secondo rinvio RCS casa madre non si è sognata neanche di scendere in questa campagna profonda”. Non lascia spazio ad interpretazioni il post scritto da Giancarlo Brocci sul proprio profilo Facebook. L’ideatore e promotore dell‘Eroica, la storica corsa tra le strade bianche del senese, presente questa mattina alla presentazione della tappa senese del Giro d’Italia, ha denunciato l’esclusione dell’Eroica dall’organizzazione della tappa unicamente per volere, a detta sua, di Rcs.

“Sono andato a Montalcino, appena liberato da un Covid che mi ha fatto visita lampo e senza sintomi – scrive Brocci – Son venuto via, tutta la mia (piccola) dose di diplomazia l’ho adoprata uscendo dal nostro chiostro di Sant’ Agostino, prevenire è meglio che curare, anche le escandescenze. Si presentava la prossima tappa del Giro, quella Perugia-Montalcino che sarà un, il clou della corsa rosa prossima con i suoi 35 km di strade bianche. Più, ovviamente, la partenza del giorno dopo da Siena, la città dove meno di due settimane fa le nostre strade eroiche hanno offerto un contenitore impagabile per lo spettacolo ciclistico più bello al mondo. Bene, sappiatelo tutti, i pochi o tanti che mi leggete. L’ Eroica in simboli è stata messa, neanche gentilmente, alla porta; maglie, addobbi, riferimenti, tutti fatti togliere da diktat, da remoto perché anche al secondo rinvio RCS casa madre non si è sognata neanche di scendere in questa campagna profonda, dove spero si stiano estinguendo definitivamente i sudditi, i servi della gleba. A me non serviva altro, è lo stesso, sono gli stessi che hanno tentato di appropriarsi, non tanto dei diritti TV (già fatto e abbondante) ma anche della paternità culturale ed intellettuale dell’Eroica Pro. È lo stesso, sono gli stessi che si inventarono, Giro 2016, la crono in Chianti escludendo solo Gaiole, il giorno avanti un pezzo bianco cercato con pervicacia all’Alpe di Poti, con tutto il rispetto degli amici dell’Ardita”.

“Son venuto a mangiare pane e finocchiona in macchina a Buonconvento, a sbollire la rabbia di un gesto che offende un popolo ed un patrimonio di passione che ha consentito di preservare queste strade – conclude Brocci – E di inventarsi una corsa che ha ridato entusiasmo ai Van Der Poel, Alaphilippe, Van Aert, Pogacar e c., ovvero la miglior gioventù possibile. Dicevo sempre che il ciclismo senza passione non si può né pedalare né organizzare. Auguro una pensione il più possibile lunga ma rapida a chi ha voluto ancora prendersi lo sfizio di far togliere il cappello a tutto un popolo”.



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