Toscana del sud, appello di Sindaci, Province e Confindustria a Conte: "Riaprire le imprese strategiche"

Il sindaco De Mossi condivide l'appello con i colleghi di Grosseto e Arezzo, i presidenti delle Province e Confindustria

Di Redazione | 16 Aprile 2020 alle 22:37

Toscana del sud, appello di Sindaci, Province e Confindustria a Conte: "Riaprire le imprese strategiche"

Crisi coronavirus, il sindaco di Siena Luigi De Mossi, il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli, il sindaco di Grosseto e presidente della Provincia Antonfrancesco Vivarelli Colonna,ai presidenti della Provincia di Siena Silvio Franceschelli e della Provincia di Arezzo Silvia Chiassai Sindaco di Montevarchi, con il presidente di Confindustria Toscana Sud Paolo Campinoti e i presidenti delle delegazioni territoriali di Arezzo Fabrizio Bernini e di Grosseto Francesco Pacini hanno congiuntamente firmato un appello rivolto al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al capo della task force Fase 2 Vittorio Colao ed al presidente della Regione Enrico Rossi per chiedere la riapertura urgente delle imprese ad alto valore strategico per l’economia della Toscana del sud.

“L’economia della Toscana del sud – è l’appello – non può aspettare che si verifichino su tutto il territorio nazionale le condizioni della riapertura, è necessario fare una valutazione di territorio e delle condizioni necessarie a garantire la sicurezza dei lavoratori per la prevenzione del contagio da Coronavirus; ci sono interi settori che, se la chiusura si protrarrà fino ai termini del 4 maggio, rischiano di perdere completamente le condizioni economiche ma soprattutto di mercato atte a garantire la continuità aziendale. L’effetto sarebbe l’impossibilità di riaprire per mancanza di ordinativi con ricadute sull’occupazione drammatiche. Nel testo dell’appello sono chiaramente individuati i criteri per individuare le imprese da avviare al processo di riapertura anticipata:

• le imprese che possono dimostrare ordinativi da eseguire con particolare riferimento a quelle che esportano e che rischiano penali per mancate consegne e/o la perdita di clienti sul mercato;
• le imprese la cui chiusura determina un forte rischio occupazionale;
• le imprese che per operare possano dimostrare la possibilità di reperimento materie prime e/o servizi senza aggravare in maniera significativa, in termini di mobilità, le misure di restrizione agli spostamenti previste dalle normative nazionali di contenimento della diffusione del Coronavirus;
• le imprese che per dimensioni e settore operano in filiere strategiche per l’economia del territorio
Le imprese che aderiranno alla riapertura anticipata dovranno garantire l’applicazione di protocolli di sicurezza in modo da proteggere al massimo i propri lavoratori; a tal fine deve essere stilato uno specifico accordo aziendale in cui sia previsto un documento dettagliato circa l’applicazione delle procedure di sicurezza, ivi compresa la gestione del rischio in itinere.

Chiediamo quindi che venga istituito presso le Prefetture delle province un comitato ad hoc con la finalità di autorizzare in maniera specifica le domande di apertura immediata delle aziende che rispettino i criteri di urgenza e sicurezza stabiliti. Con una voce sola le più alte istituzioni territoriali di Siena, Arezzo, Grosseto e il mondo delle imprese rappresentato da Confindustria vogliono difendere il futuro di un intero territorio che vicino alla salvaguardia della salute pubblica tuteli anche la sopravvivenza del tessuto economico senza il quale tale futuro non è ipotizzabile”.

 



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