Un Čechov da non perdere: “Crisi di nervi” incanta il pubblico senese. Le interviste al cast

Interviste al cast a Su il Sipario: la compagnia racconta il dietro le quinte del capolavoro diretto da Peter Stein

Di Simona Sassetti | 29 Novembre 2025 alle 22:15

La nuova puntata di Su il Sipario, la rubrica di Siena TV dedicata ai protagonisti del cartellone Sipario Rosso della stagione teatrale 2025/2026 dei Teatri di Siena diretta da Vincenzo Bocciarelli, ci accompagna nel cuore pulsante di “Crisi di nervi”, il trittico cechoviano firmato da Peter Stein che sta conquistando la platea del Teatro dei Rinnovati. Un appuntamento particolarmente prezioso, perché a raccontarci lo spettacolo non sono solo le parole, ma le voci vive del cast: Maddalena Crippa, Sergio Basile, Alessandro Averone, Emilia Scatigno e Gianluigi Fogacci.

Fin dalle prime battute dell’intervista, Maddalena Crippa ci regala una sintesi perfetta dell’energia che lo spettacolo sprigiona: “Dovunque siamo stati il pubblico si è divertito come dei furetti”.
Una frase che non è solo un aneddoto, ma la promessa di uno spettacolo che mescola con maestria comicità, intensità emotiva e una verità umana che attraversa i decenni.

Crippa interpreta Popova ne L’Orso, una vedova combattiva e sorprendente, “una femminista antelitteram”, come lei stessa la definisce, protagonista di uno scontro verbale e fisico che sfocia in una proposta di matrimonio del tutto inattesa. “È una gioia interpretarla – racconta – e una fortuna lavorare con Stein, che riporta Čechov al suo nitore originale, alla verità dei sentimenti”. Un approccio che permette al pubblico di riconoscersi, di ritrovarsi anche nei nervosismi e nelle ossessioni dei personaggi.

Al suo fianco, Sergio Basile, che in questa produzione gioca un vero e proprio doppio ruolo: dal servo acciaccato e comicamente sfinito de L’Orso al padre impetuoso e inarrestabile de La domanda di matrimonio. “È il gioco del teatro – dice Basile – passare da un vecchio tremolante a un uomo pieno di vitalità. Stein chiede autenticità, chiede leggerezza e verità allo stesso tempo”. Racconta il lavoro fisico sulla vecchiaia, la fragilità del corpo, ma anche la potenza del comico quando nasce dal vero, non dalla caricatura.

Si unisce a noi anche Alessandro Averone, che definisce il suo atto unico “un fuoco d’artificio”. Il possidente ipocondriaco che interpreta è un vortice di tic, ansie e paranoie: “Ha nove difetti fisici – ride – e spesso si accavallano tutti insieme. Ma il rischio della macchietta non esiste con Stein: ci chiede verità emotiva. Il comico nasce dal dolore reale del personaggio”.  Averone parla del pubblico che esce divertito e pensieroso allo stesso tempo, come spesso accade con Čechov: “Ridi, ma poi resti con quel pensiero che somiglia più di quanto si vuole ammettere”.

Poi è la volta di Emilia Scatigno, intensissima e travolgente nella parte della giovane promessa sposa. La sua lettura del personaggio è tra le più toccanti: “Quando scopre che lui è venuto a chiederla in sposa, non è solo l’idea del matrimonio. È la scoperta che qualcuno può volere lei. Una donna sola, spigolosa, fragile. Questo è universale”. Scatigno racconta di come ha costruito una crisi isterica partendo da studi su Freud, e di quanto Stein sappia essere preciso e accogliente allo stesso tempo: “Ti lascia proporre, ma vede tutto, aggiusta tutto. È una lezione continua”.

Infine, Gianluigi Fogacci, protagonista di I danni del tabacco, ci introduce in un monologo che è molto più di una conferenza teatrale: “Parlo dei danni del tabacco – dice con ironia – ma in realtà racconto la vita devastata del personaggio. È una confessione travestita. C’è un momento in cui ho una crisi d’asma: il pubblico entra così tanto nella scena che senti proprio l’empatia respirare con te”. Fogacci descrive il dopo scena come “qualche minuto di scompenso emozionale”, perché Čechov, anche quando fa ridere, “pizzica corde profonde, non ti lascia mai in superficie”. Sottolinea poi l’enorme valore di lavorare con Stein: “È un maestro vero, uno degli ultimi. Cura ogni dettaglio, ma ti lascia lo spazio per scoprire ogni sera qualcosa di nuovo”.

Tutte le testimonianze convergono su un punto: il teatro di Stein rimette al centro l’attore, la parola, la verità emotiva. Nessun effetto superfluo, nessuna scorciatoia: la scena è un luogo nudo, puro, dove ogni gesto, ogni pausa e ogni sguardo diventano parte della drammaturgia.

“Crisi di nervi” non è soltanto uno spettacolo divertente: è un invito a riconoscersi, a sorridere delle proprie incoerenze, a ritrovare nei personaggi cechoviani quella fragilità che ci rende umani.

E lo spettacolo sarà in scena anche domani alle ore 17 al Teatro dei Rinnovati: un’ultima occasione per vivere da vicino questa sorprendente combinazione di ironia, poesia e verità scenica.

A Su il Sipario, il cast lo ha raccontato con entusiasmo. Sul palco, lo consegna con tutta la sua forza.

Simona Sassetti

Nasce a Siena nel 1991, lavora a Siena Tv dal 2016. Ha scritto prima sul Corriere di Siena, poi su La Nazione. Va pazza per i cantanti indie, gli Alt-J, poi Guccini, Battiato, gli hamburger vegani, le verdure in pinzimonio. È allergica ai maschilismi casuali. Le diverte la politica e parlarne. Ama il volley. Nel 2004 ha vinto uno di quei premi giornalistici sezione giovani e nel 2011 ha deciso di diventarlo



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